La nuova «via delle Donne» ha iniziato ad andare in scena ieri a Sale Marasino, cornice estemporanea per 165 paia di scarpette rosse messe lì a ricordare altrettante vittime di femminicidi. Per il terzo anno consecutivo, la Pro loco CentroLago e il Comune hanno deciso di trasformare in un tracciato di riflessione e mobilitazione il tratto di ciclopedonale che collega il paese a Marone. PER OGNI coppia di calzature un foglietto con la storia della protagonista di un orrore. Sui 94 cubi esistenti lungo la pista i volontari hanno iniziato a incollare altrettante paia di scarpe dedicate al ricordo delle donne uccise nel 2018 in tutta Italia: «Un numero appena superiore rispetto all’anno precedente - ricordano gli organizzatori -; tra loro mamme, nonne ma anche bambine. Non bisogna dimenticarle». Decine di casi, anche bresciani, balzati alla cronaca nazionale; come quelli di Manuela Bailo, impiegata sindacale uccisa dal collega con cui aveva una relazione. C’era poi il cubo dedicato a Sana Cheema, strangolata dal padre e dal fratello in Pakistan prima del ritorno a Brescia perché aveva rifiutato un matrimonio combinato. L’installazione, intitolata «Camminando con le donne...», verrà inaugurata sabato e resterà al suo posto fino all’Immacolata. Durante il periodo di esposizione, la Pro Loco ha organizzato alcune iniziative per condividere e incontrarsi: martedì 19 novembre, in biblioteca Silvia Avalli presenterà la propria tesi di laurea «Potere e violenza di genere in Beya di Gabriela Cabezòn Càmara e Inaki Echeverria». Il 21 andrà in scena la «Cena in rosa» nel laboratorio L’Emporio di via Roma, mentre nel pomeriggio del 23 è in programma la camminata da Marone a Sale Marasino, seguita in serata, nel cinema teatro Sebino, da Alessandro Tomasi che presenterà il video «Silenzio rosa».