Bancomat e assalti: pesanti le condanne per la banda

di M.P.

In provincia di Brescia, a Rovato, risultano aver colpito una sola volta. Ma i capi d’imputazione per i cinque imputati finiti a processo a Brescia, erano complessivamente 99. E le richieste di pena pesanti. Un processo, quello che si è concluso con cinque condanne, chiamato a far luce su decine di assalti ai bancomat, soprattutto in Veneto. In realtà venivano contestati anche altri reati. Ma la banda si dedicava soprattutto ad infilare le «marmotte» d’esplosivo negli sportelli bancomat. Poi la fuga, verso le zone d’origine. Trasfertisti quindi, ma non vi sono mai stati dubbi che i colpi ai bancomat, nel Bresciano e altrove, venissero messi a segno da persone residenti in altre zone e con un’alta mobilità. Ieri, in ogni caso è stata letta la sentenza nei confronti dei cinque imputati. La pena più alta tra le cinque inflitte è a dieci anni di carcere, in un altro caso gli anni sono otto, in due a sei e nel rimanente a sei anni e otto mesi. Pena certamente non basse, ma lo spessore criminale evidenziato dall’accusa, rappresentata dal pm Fabio Salamone, era senza ombra di dubbio elevato. A ROVATO i malviventi entrarono in azione il 17 gennaio 2016. La marmotta d’esplosivo quella notte provocò gli effetti sperati dai malviventi, che riuscirono ad impossessarsi del bottino. Ma la detonazione danneggiò in modo serio anche la banca. Un botto che fu udito anche dai residenti al punto che alcuni di loro si affacciarono. Ma il commando non esitò a far presente che era meglio rientrare nelle abitazioni e non guardare. Proprio per questo il reato è stato riqualificato in rapina e considerato il più grave tra quelli messi a segno dagli imputati. Proprio la maggior gravità del colpo bresciano è stata all’origine del trasferimento per competenza territoriale del procedimento a Brescia. Non si tratta dell’unica indagine sfociata in arresti per assalti ai bancomat nel Bresciano. Ma il lavoro rimane parecchio per gli investigatori, in una provincia ampia come quella di Brescia dove gli sportelli automatici sono parecchi e le vie di fuga altrettante. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti