Biomasse, non finisce qui Contro l'autorizzazione il Comune ricorrerà al Tar

Un rendering della centrale nel contesto urbano di Ospitaletto
Un rendering della centrale nel contesto urbano di Ospitaletto
Un rendering della centrale nel contesto urbano di Ospitaletto
Un rendering della centrale nel contesto urbano di Ospitaletto

Centrale a biomasse, la battaglia non è finita: la Giunta comunale di Ospitaletto ha deliberato l'incarico all'avvocato Silvano Venturi per presentare un ricorso al Tar di Brescia, a nome del Comune, contro l'autorizzazione unica rilasciata dalla Provincia, che di fatto approva la realizzazione della centrale a biomasse sull'area circostante la cascina Cattafame.
«È UN ATTO DOVUTO, più volte anticipato negli interventi delle scorse settimane, ed è la conferma che l'amministrazione comunale non intende lasciare nulla di intentato, ma perseguirà tutte le strade possibili per fermare il progetto - precisa l'assessore Roberto Massari -. È un atto necessario per tutelare gli interessi della comunità di Ospitaletto. Anche le novità di questi giorni, con le recenti sentenze nei diversi livelli della giustizia amministrativa, pare siano orientati nella giusta direzione - osserva poi l'assessore - rendendo di fatto l'autorizzazione unica soggetta ad ampia discrezionalità da parte della Provincia, e non già atto dovuto e soltanto accertativo delle volontà emerse nella conferenza dei servizi».
L'amministrazione è fiduciosa: «A mio avviso - sostiene Roberto Massari - sussistono i presupposti per un provvedimento cautelare. Al riguardo ci siamo attivati subito, trasmettendo alla Soprintendenza quanto deliberato del Consiglio comunale, con la richiesta di dare corso alla procedura di vincolo indiretto e di emissione dei poteri inibitori contro l'autorizzazione. Sono in corso gli ultimi accertamenti».
IL SINDACO Giovanni Battista Sarnico conferma la forte determinazione del Comune e ricorda che a Ospitaletto c'è una diffusa contrarietà alla centrale: «È stato confermato nei fatti il nostro impegno ad agire, in parallelo alla Soprintendenza, anche con un ricorso al Tar contro l'autorizzazione. Credo che sia anche merito di un'unità d'intenti sul tema, che vede il sostegno di tutte le forze politiche, delle associazioni ambientaliste, dei comitati e delle più significative realtà cooperativistiche del Gruppo Fraternità, come emerso nella recente commissione congiunta su territorio e ambiente. Questa azione, da parte nostra, viene portata avanti nel rispetto del rigoroso programma amministrativo di tutela del territorio, della salute e dell'ambiente».

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