«Cava Bonfadina, ora basta»

di S.DUC.
La cava Bonfadina: nuovi timori a Rovato dalla bozza del  Piano cave
La cava Bonfadina: nuovi timori a Rovato dalla bozza del Piano cave
La cava Bonfadina: nuovi timori a Rovato dalla bozza del  Piano cave
La cava Bonfadina: nuovi timori a Rovato dalla bozza del Piano cave

Una mozione «pungente» quella sul Piano provinciale cave, presentata nell’ultimo Consiglio comunale di Rovato. A sottoscriverla sono stati i consiglieri di minoranza Elena Zoppi (La Civica), Valentina Remonato (Rovato 2020), Luciana Buffoli (Rovato Vale), Stefano Fogliata (Rovato Vale) che hanno riportato sotto i riflettori la porzione rovatese della Cava Bonfadina. Il 9 novembre è stata depositata agli atti dalla Provincia di Brescia la bozza di Piano cave con i canonici 60 giorni di tempo per formulare osservazioni: «Tale bozza – scrivono i consiglieri - prevede la non chiusura dell’Ateg09, con l’assegnazione di una volumetria estrattiva di 1.690.000 mc, oltre a quelli autorizzati nel piano del 2005 vigente, e anche un mezzo milione di metri cubi di riserva e una stima del giacimento di ben 4.200.000 mc. Volumetrie che fanno presagire che se il Comune non prenderà posizione, si rischia che il bacino estrattivo rimanga in attività per i prossimi 30 anni». Un progetto quello di gestione produttiva, che ha subito modifiche significative nel tempo: in primis lo spostamento a Rovato degli impianti di betonaggio provenienti da Castegnato; poi l’impianto di gestione rifiuti ubicato a Cazzago, in località Bertola-Bonfadina per un volume previsto di 350.000 tonnellate all’anno di rifiuti trattati; infine l’autorizzazione del Comune di Rovato alla realizzazione di una viabilità interna, che ha comportato «la produzione di 251.000 metri cubi di materiale da scavo». «La presenza di Ateg09 – sottolineano i consiglieri - lascia aperta la possibilità di richieste di discariche. Sarebbe invece il momento - questa la richiesta - di pretendere la fine delle attività e il ripristino ambientale». •

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