Cinghiali, caccia senza limiti «È per fermare la peste suina»

di Luciano Scarpetta
Abbattimenti in tutta la regione senza più un «tetto massimo»
Cinghiali, caccia senza limiti per fermare la peste suina
Cinghiali, caccia senza limiti per fermare la peste suina
Cinghiali, caccia senza limiti per fermare la peste suina
Cinghiali, caccia senza limiti per fermare la peste suina

Dal Sebino al Garda ora l'obiettivo è di eliminarne almeno l'80% Cinghiali: il Sebino e insieme all'alto Garda una delle aree sorvegliate speciali per le misure di contenimento Nuovo drastico giro di vite nell'ormai ultra decennale battaglia per la gestione, il controllo e l'eradicazione del cinghiale: il motivo è la peste suina africana, che ha nei selvatici un pericoloso veicolo di diffusione. Per questo, gli abbattimenti dovranno viaggiare a una marcia più alta.Lo ha deciso ieri la Giunta regionale della Lombardia approvando il piano regionale di «interventi urgenti per il contenimento della peste suina africana nei suini di allevamento e nella specie cinghiale per il periodo 2022/25».

Il provvedimento assume particolare rilevanza nei territori del Sebino e dell'alto Garda, zone nelle quali da molti anni ormai i suidi sono presenti in numero elevatissimo.«L'arrivo della peste suina africana in Lombardia - ha ribadito l'assessore all'agricoltura, alimentazione e sistemi verdi, Fabio Rolfi - sarebbe un disastro economico per una regione in cui è allevato il 50% dei suini nazionali. Per questo dobbiamo fare di tutto per contenere il cinghiale, vettore della malattia, con un piano operativo che presti prioritariamente attenzione al rischio di diffusione dell'infezione dall'area infetta di Liguria e Piemonte».Le nuove misure estendono la caccia di selezione in tutta la regione e non prevedono più limiti massimi.

Nel piano di «interventi annuali di prelievo del cinghiale», viene inoltre sostituita per la caccia di selezione la soglia massima di prelievo con una soglia realizzativa minima, che deve corrispondere a un target di prelievo pari a non meno dell'80% della popolazione stimata nell'unità di gestione di attuazione.Si fissa, inoltre, l'obiettivo di un incremento minimo del 30% di capi prelevabili in caccia di selezione rispetto a quanto stabilito in sede di ciascun piano di prelievo. La previsione della caccia di selezione sarà fino a cinque giorni settimanali (fatti comunque salvi i due giorni del martedì e del venerdì, cosiddetti di silenzio venatorio), in luogo del massimo di tre giorni su cinque oggi previsti.«La caccia di selezione al cinghiale in Lombardia è già praticata in orario notturno - ha ricordato Rolfi - e può coprire l'intero arco dell'anno.Grazie alle modifiche normative introdotte in questi anni dalla Regione siamo passati dai 7.300 abbattimenti del 2018 ai 14.000 del 2021. Ora però è necessario un ulteriore incremento degli interventi».

Il controllo è disposto in tutte le aree naturali protette e nelle zone a tutela della fauna selvatica, in carico ai soggetti competenti. Approva le nuove misure anche Coldiretti Brescia, per voce del presidente Valter Giacomelli: «Bene l'attivazione di un piano regionale contro la peste suina: l'arrivo di questa malattia sarebbe un disastro economico per la nostra provincia dove vengono allevati oltre 1 milione e 300 mila suini. Urgente contenere il più possibile i cinghiali, primo vettore di trasmissione della malattia».

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