«Città dell’olio», tutti contro l’addio di Iseo

di Giuseppe Zani
Ulivi sul Sebino: Iseo ha spezzato il fronte delle «Città dell’olio»
Ulivi sul Sebino: Iseo ha spezzato il fronte delle «Città dell’olio»
Ulivi sul Sebino: Iseo ha spezzato il fronte delle «Città dell’olio»
Ulivi sul Sebino: Iseo ha spezzato il fronte delle «Città dell’olio»

L’uscita di Iseo dall’associazione nazionale «Città dell’olio» è stata come un fulmine a ciel sereno per gli altri sindaci della «riviera degli ulivi», come viene chiamata la sponda bresciana del Sebino. A favore del recesso dal club «Città dell’olio», deliberato in aula consiliare, ha votato la maggioranza di «Iseo sicura»; contraria, invece, la minoranza di «Progetto Iseo». «Lanciamo un sasso nello stagno», ha commentato con una punta di divertita iattanza il sindaco Marco Ghitti a conclusione del confronto. LA REAZIONE non si è fatta attendere. «Sono rammaricato- dice il sindaco di Montisola, Fiorello Turla-. Trovo incomprensibile la decisione di Iseo, perché è con l’unità di intenti e di azione che l’intero territorio, compreso Iseo, ha acquistato visibilità». Il primo a diventare «Città dell’olio» in riva al lago è stato Marone, nel 2001. Poi al club hanno aderito Montisola, Sale Marasino, Sulzano, Iseo e Pisogne. La scelta di Iseo, descritta come dichiaratamente «in controtendenza rispetto all’andamento zonale», è stata motivata con la necessità di rendere unico il suo olio extravergine d’oliva, non facendolo più confondere con gli altri. «MI SPIACE: così si rompe un clima di collaborazione che avevamo creato negli anni e che superava i colori e i partiti di appartenenza delle singole amministrazioni - spiega Marisa Zanotti, sindaco di Sale Marasino-. Quella strategia sovracomunale ha raggiunto il suo punto più alto in occasione del ponte di Christo, ma si è esplicata anche in iniziative minori ma comunque importanti, come le camminate alla scoperta dei sapori e dei sentieri, l’allestimeno della “Cittadella dell’olio” al Festival dei laghi di Iseo, la promozione degli uliveti che fanno corona al lago». Secondo Raffaele Barbieri, il consigliere comunale di maggioranza incaricato di istruire la pratica di recesso, l’associazione «Città dell’olio» ha gestito gli eventi dando peso maggiore ad altri paesi, a danno di Iseo. «RISPETTO, ovvio, la delibera del consiglio comunale di Iseo, ma non la condivido - argomenta il sindaco di Sulzano, Paola Pezzotti, sino al maggio scorso pure presidente della Comunità montana del Sebino bresciano -. Si è fatto sempre tutto con grande concordia, avendo come obiettivo la valorizzazione dell’intero nostro territorio. L’olio prodotto dalle nostre parti, del resto, è scarso quantitativamente, ma è di eccellente qualità. Aiuta a caratterizzare il territorio, insomma. Ecco perché anche Pisogne, che ha pochi ulivi, ha aderito». Sconcertato si dice pure il sindaco di Marone. «Il passo fatto da Iseo è unilaterale, non c’è stato neppure un incontro in cui parlare - racconta Alessio Rinaldi-. In questi anni abbiamo coinvolto tutto il territorio e lasciando da parte i campanilismi». •

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