Comune al capolinea: arriva il commissario

di F.SCO.
Gli otto consiglieri comunali dimissionari: così arriva il commissario
Gli otto consiglieri comunali dimissionari: così arriva il commissario
Gli otto consiglieri comunali dimissionari: così arriva il commissario
Gli otto consiglieri comunali dimissionari: così arriva il commissario

A Corte Franca le dimissioni di otto consiglieri - quattro della maggioranza e quattro di minoranza - hanno avuto un effetto dirompente, azzerando il Comune: da ieri mattina è commissariato. Lo ha ufficializzato la Prefettura di Brescia, che ha già adottato i relativi provvedimenti. «IL PREFETTO Attilio Visconti ha provveduto a sospendere il Consiglio comunale e a nominare un commissario prefettizio nella persona del viceprefetto, Beaumont Bortone, per la provvisoria gestione dell’ente - spiega una nota -. Monica Calabretto, funzionario amministrativo, è stata nominata subcommissario con funzioni vicarie». Un fulmine a ciel sereno? Si direbbe di no visto che, da qualche mese, l’Amministrazione si reggeva su equilibri precari. Persino il sindaco, Gianpietro Ferrari, non appare troppo sorpreso. «Omar Plebani, Elena Bonomelli, Maddalena Proto e il vice sindaco Diego Orlotti hanno finalmente deciso - commenta -. Il 15 luglio li avevo invitati, per iscritto e pubblicamente, a sfiduciarmi con la minoranza all’interno del Consiglio comunale, luogo del confronto civile e democratico. Ce ne hanno messo di tempo a decidere. Alla fine sono stati costretti a prendere una posizione. Hanno preferito al confronto democratico la trama di palazzo, protetti dai muri del municipio: per loro è il luogo del potere, che gli elettori hanno loro negato - prosegue Ferrari nel suo durissimo attacco ai “dissidenti” - relegando gli uni sui banchi della minoranza e costringendo gli altri al duro confronto quotidiano con una Lega e con l’animo civico della coalizione sempre rigorosa nell’imporre la trasparenza e il rispetto delle risorse pubbliche, nell’esigere l’efficienza degli uffici». Per il sindaco «sono stati costretti a prendere una decisione quando hanno visto che non abbiamo paura di chiedere una valutazione del nostro operato agli organi istituzionali superiori quando c’è in gioco la correttezza amministrativa. Altro che costi dell’isola ecologica - conclude Ferrari -: se fosse così bastava andare in Consiglio e contrastare coi voti eventuali richieste economiche». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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