Concussione in Comune: una condanna

di PA.CI.
L’esterno della sede del Musil
L’esterno della sede del Musil
L’esterno della sede del Musil
L’esterno della sede del Musil

È stato condannato a due anni e otto mesi di reclusione Antonio Pedretti, responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Rodengo Saiano, coinvolto nell’inchiesta sulle pressioni ai vertici di Outlet Franciacorta. Il dipendente pubblico era finito a processo (si è celebrato con il rito abbreviato)con l’accusa di concussione per costrizione, ma nel corso del processo il reato è stato riqualificato in concussione per induzione. LA VICENDA è quella relativa alle pressioni fatte dal Comune di Rodengo sui vertici dell’Outlet Franciacorta per far continuare a pagare alla società titolare del centro commerciale il canone d’affitto da 175mila euro dell’immobile che ospita il Musil così come era previsto da una «vecchia» convenzione. Con questo documento il Comune concedeva alla società di tenere aperto la domenica a patto che coprisse l’affitto visto che le aperture erano concesse a strutture vicine ad alberghi o musei. Quando la convenzione era sul punto di scadere era entrato in vigore il decreto Salva Italia che nel 2011 aveva liberalizzato le domeniche. A quel punto la società titolare dell’Outlet aveva quindi cercato di smarcarsi dall’accordo. Per tutta risposta il Comune aveva minacciato la dirigenza di bloccargli i lavori di ampliamento. A fare pressioni sulla Primavera srl, la titolare dell'outlet, per la procura di Brescia sarebbe stato proprio Antonio Pedretti. A incaricarlo sarebbe stato l’allora sindaco di Rodengo Saiano, Giuseppe Andreoli, che una volta finito nel registro degli indagati si era dimesso. CHIUSO il processo per il responsabile dell’ufficio tecnico il prossimo 23 gennaio davanti alla prima sezione penale si aprirà invece quello a carico dell’ex sindaco Andreoli che ha scelto la strada del dibattimento. •

Suggerimenti