dell’omaggio a Caterina Cornaro La storia si trasforma in favola

di G.Z.
Un arrivo «veneziano» via lago per l’ospite realeLa regina di Cipro a cavallo nel centro di IseoFiguranti in piazza
Un arrivo «veneziano» via lago per l’ospite realeLa regina di Cipro a cavallo nel centro di IseoFiguranti in piazza
Un arrivo «veneziano» via lago per l’ospite realeLa regina di Cipro a cavallo nel centro di IseoFiguranti in piazza
Un arrivo «veneziano» via lago per l’ospite realeLa regina di Cipro a cavallo nel centro di IseoFiguranti in piazza

Quando la storia si trasforma in una favola diventa una seduzione. Soprattutto agli occhi dei bambini. È successo anche ieri, a Iseo, nonostante la pioggia incombente abbia costretto a snellire la rievocazione della visita (nel 1497) di Caterina Cornaro, regina di Cipro, lasciando comunque intatto il fascino del racconto inscenato. Non ci sono stati i balletti rinascimentali che erano stati assegnati alla scuola di danza Enjoydance. Non si è svolta la gara remiera che avrebbe visti impegnati i vogatori del gruppo sportivo Clusanina. Tutto il resto, però, anche se affrettato, è rimasto invariato e ha seguito un copione ormai collaudato. La regia l’ha firmata Piera Stefini. I costumi li aveva confezionati Piera Castelletti. La sfilata storica prende avvio dal castello Oldofredi. I bambini, mentre rullano i tamburi e squillano le trombe, sgusciano tra la folla e si portano in prima fila. Guardano a bocca aperta. «Mi prendi su che non ci vedo?», chiede al padre un piccolino che è rimasto intrappolato nella calca. «Caterina Cornaro, occhi neri e capelli corvini, era famosa per la sua bellezza», racconta il presentatore che illustra le varie fasi della rappresentazione. Quella che scende le scale, l’iseana Silvia Zugni, ha invece occhi azzurri e capelli biondi. «Bella anche lei», taglia corto una bimba rivolgendosi a due sue amichette. Il corteo muove lungo via Mirolte. Davanti c’è il vessillifero che porta l’immagine di San Vigilio, stavolta dipinta da Tonino Mazza. Seguono gli sbandieratori e i musici di Lacchiarella, gli armigeri e i nobili con i levrieri. IN CODA, in sella al suo cavallo bianco, lei, Caterina Cornaro, che risponde sorridendo agli applausi e saluta con la mano inguantata. Dal basso e dalle finestre, in alto, partono scariche di selfie e di scatti. In piazza Garibaldi non è stato montato come al solito il palco né sono state allineate le panche su cui far sedere gli oltre 60 figuranti. Tutti in piedi. Il vicario di Iseo dona le chiavi della città alla regina di Cipro. Poi c’è la visita alla chiesetta di Santa Maria del Mercato, dove sono esposte una pianeta e una cotta regalate a Iseo proprio da Caterina. Adesso si esibiscono gli sbandieratori più piccoli. Due di loro sbagliano la presa, altri due si lanciano le bandiere, che però incocciano e cadono per terra. Risate, applausi di incoraggiamento. Alla fine, la sfilata e il pubblico si raccolgono nel cortile di palazzo Martinengo, dove lo spettacolo degli sbandieratori in onore delle regina si rinnova. •

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