La terza edizione del «Trofeo alla Bersagliera», corsa ciclistica in stile fantozziano, ha consegnato la Coppa al «Team prostata Piacenza» che schierava un vescovo con pastorale e mitria. Al via gli organizzatori hanno esposto uno striscione per Simone Lussignoli, da tre mesi in ospedale a Milano per un infortunio sul lavoro, collaboratore delle prime edizioni. La corsa, 21 chilometri, ha divertito tutti. Di, sia il pubblico sia chi pedalava su bici di ogni tipo: dall’antica Graziella alle bici elettriche, i tandem e le gloriose Bianchi e Legnano d’epoca. Per non parlare dei travestimenti. Il frazionamento ha permesso a tutti i corridori una visita approfondita alle cantine, con spuntini e degustazioni per recuperare energie. La prima alla Ferghettina di Adro, è arrivata dopo Cima del Diavolo, strappo con pendenza del 30%, che ha obbligato quasi tutti a spingere o a portare la bici in spalla. La seconda a Erbusco affrontando la collina del Bellavista per far sosta alla cantina Barisei e ripartire per il tour del Monte Orfano, passando per Rovato al Bar Villaggio a Coccaglio, e da lì ripartire per Cologne sotto il Monte Orfano attraversando Zocco «con tanta fame», come ha confessato un ciclista ansioso di arrivare per il pranzo al ristorante la Smorfia a Erbusco. Dopo vari brindisi lo sprint finale al traguardo, nel cortile dell’oratorio Don Bosco. •