Furto hi-tech a Passirano I ladri avevano il «jammer»

di G.C.C.
Il jammer sequestrato
Il jammer sequestrato
Il jammer sequestrato
Il jammer sequestrato

Nell’inseguimento dei ladri che avevano rubato mobili ed elettrodomestici per 80 mila euro da un negozio di Passirano, martedì notte, con la cattura di uno dei malviventi la Polizia Stradale di Chiari ha sequestrato anche un sofisticato «jammer»: è un disturbatore di frequenze utilizzato dalla banda per mettere fuori uso antifurti e comunicazioni radio. Per la Stradale di Chiari questo oggetto non è una novità: ad esempio nel 2016, all’autogrill di Erbusco, un agente sventò il furto di una Audi Rs 6 nuova (del valore di 100 mila euro) sequestrando anche un jammer utilizzato per disattivare l’allarme. QUELLO sequestrato a Passirano è molto sofisticato: ha otto antenne, una per frequenza, per una potenza superiore ai 100 watt. È la conferma dell’attenzione delle bande di ladri all’evoluzione delle tecnologi, con strumenti sempre più insidiosi e alla portata di tutti. Acceso con un semplice interruttore, il dispositivo inizia subito a trasmettere e a saturare di onde radio l’area circostante, oscurando tutte le altre trasmissioni. Apparecchi analoghi, anche a batteria, si possono acquistare su Internet a prezzi che vanno da un centinaio ad alcune migliaia di euro a secondo della potenza. Ma la legge ha recepito il pericolo e stabilito chiari divieti di utilizzo. In Italia ci sono tre articoli del Codice penale (il 340, il 617 e il 617 bis per chi volesse documentarsi) che ne puniscono uso e installazione, allo scopo di proteggere le comunicazioni di servizi pubblici, forze dell’ordine e forze armate. Ma la facilità di acquistarli, dato il basso costo, ha indotto diverse aziende del settore a produrre anche degli anti-jammer per difendere gli e impianti d’allarme.

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