Gli artificieri «Esploderà sul posto»

Una bomba d’aereo americana, del peso di un centinaio di libbre, circa 50 chilogrammi di cui una trentina di carica esplosiva, tritolo, lunga 75 centimetri per circa 20 di diametro. È LA «CARTA DI IDENTITÀ» del residuato bellico che domenica mattina gli artificieri del 10° Reggimento Genio guastatori di Cremona, un gruppo di cinque persone tra artificierie due operatori di mezzi speciali, renderanno innocua. A differenza di altre operazioni stavolta però al residuato bellico non verranno tolto le spolette che innescano lo scoppio. Ve ne sono due, una di coda visibile, l’altra coperta dalla terra. Il quantitativo di tritolo contenuto nell’ordigno permetterà agli artificieri di farlo esplodere sul posto in tutta sicurezza e non in una cava, visto che in zona non vi sono abitazioni, la più vicina è a circa 180 metri. La bomba d’aereo verrà coperta con una cassa di legno a protezione dei circuiti elettrici per farla deflagrare, il «fornello» verrà coperto con uno spesso cumulo di terra, un sistema di trinceramento scavato intorno a protezione di condotte elettriche, gas e altre reti, poi lo scoppio che chiuderà la partita. Un lasso di tempo sicuramente più breve rispetto alle operazioni richieste da residuati belli di dimensioni più importanti.

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