Gli olandesi non «tradiscono» La Valtenesi torna a popolarsi

di Alessandro Gatta
I camping aspettano a braccia spalancate i turisti dal nord EuropaLa spiaggia libera di Moniga insolitamente deserta a metà luglio
I camping aspettano a braccia spalancate i turisti dal nord EuropaLa spiaggia libera di Moniga insolitamente deserta a metà luglio
I camping aspettano a braccia spalancate i turisti dal nord EuropaLa spiaggia libera di Moniga insolitamente deserta a metà luglio
I camping aspettano a braccia spalancate i turisti dal nord EuropaLa spiaggia libera di Moniga insolitamente deserta a metà luglio

Aumentare la produzione di pane e brioche, focacce e pizzette per gli affamati turisti stranieri in arrivo sul Garda: è il «diktat» pieno di speranza che i titolari di alcuni campeggi della Valtenesi hanno suggerito a fornai e panettieri della zona, in vista della prima vera ondata (almeno si spera) di visitatori dal Nord Europa, per ora confermata da un aumento delle prenotazioni a partire da questo weekend o al più tardi dalla prossima settimana. IN PARTICOLARE si aspettano gli olandesi: non va dimenticato, infatti, che da tradizione è luglio il «mese arancione» per eccellenza, mentre i tedeschi arrivano di solito a giugno (che ormai è andato) e tornano poi in agosto. Non c’è altro da fare se non attendere, anche se ad oggi i segnali positivi purtroppo non sono molti. Basta guardarsi in giro: strade e spiagge vuote dal lunedì al venerdì, targhe straniere al minimo storico e poi boom nel weekend ma di turisti nostrani, che se va bene si fermano una notte. Dalla Tourist Coop Valtenesi, il consorzio che raggruppa più di 50 strutture ricettive tra alberghi, b&b, campeggi e case vacanze, confermano che al momento le richieste sono soprattutto italiane, e per brevi soggiorni: gli stranieri sono pochi, olandesi compresi (ma chissà dal prossimo weekend). Qualcosa si sta muovendo a Desenzano: «Ci aspettiamo qualche nuovo arrivo dal 18 al 20 luglio in poi - spiega Margherita Facchini del camping San Francesco, al confine con Sirmione - ma di certo i numeri sono ben lontani da quelli delle stagioni passate. Riscontriamo in particolare il ritorno di clienti storici e affezionati, che ci conoscono bene e per questo hanno fiducia. Certo è cambiato anche il format delle loro vacanze: se fino all’anno scorso si fermavano anche tre settimane o più, quest’estate potrebbero non fare più di 10 giorni». Si lavora soprattutto con gli italiani di prossimità: «Quest’anno sono loro i nostri clienti primari - conclude Facchini - ma si fermano solo per il classico weekend mordi e fuggi». Dalla Valtenesi a Desenzano il mondo dell’ospitalità all’aria aperta (e non solo) punta a chiudere la stagione con almeno il 50% delle presenze rispetto all’anno scorso (già comunque in flessione rispetto al 2018): saranno decisivi i prossimi due mesi, e magari un colpo di coda fuori stagione. Ma dall’estero le notizie non sono buone: tour operator tedeschi segnalano un’impennata di richieste nel segno del turismo di prossimità, oppure in Croazia o nella sponda atlantica della Francia, zone di certo meno colpite dal Covid rispetto alla Lombardia. Eppure basterebbe dirlo: anche sul Garda, nelle ultime settimane, i nuovi contagi si contano sulle dita di una mano. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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