Il marchio doc allarga i confini

di G.Z.
Il sindaco Paola Pezzotti
Il sindaco Paola Pezzotti
Il sindaco Paola Pezzotti
Il sindaco Paola Pezzotti

Il marchio collettivo «Lago d’Iseo Sebino brand» comincerà a essere utilizzato dal prossimo autunno. Comparirà sui prodotti agroalimentari, all’esterno delle strutture ricettive e dei locali di ristorazione, sulla pubblicità degli eventi organizzati nei nove Comuni che fanno parte della Comunità montana del Sebino bresciano. Graficamente è rappresentato da una corona che ha per elementi costitutivi le tre isole di San Paolo, Montisola e Loreto, le montagne e la forma sinuosa del lago. Il logo con la corona si deve a un’intuizione di Paola Pezzotti, presidente della Comunità montana e sindaco di Sulzano: serve a esprimere il concetto di eccellenza, di traguardi importanti, ambiziosi. «Il marchio è stato depositato nei giorni scorsi alla Camera di commercio di Brescia, ma già ci stanno telefonando agricoltori e operatori turistici per potersene fregiare - ha raccontato ieri alla presentazione la direttrice della Comunità montana a Sale Marasino, Gloria Rolfi -. Prima di concederne l’uso, però, dobbiamo istituire un ufficio che istruisca le varie pratiche e certifichi che siano soddisfatti i requisiti». Proprietaria del marchio è la Comunità montana, la quale, nel 2017, decise di assecondare il fermento di iniziative economiche attivate dal ponte di Christo partecipando al bando regionale «Asset» con il progetto «Sebino brand». «NON CI FERMIAMO al marchio collettivo che ha la funzione di valorizzare i prodotti agricoli tipici, i servizi d’accoglienza e gli eventi del nostro territorio - ha aggiunto Paola Pezzotti - è nostra intenzione impegnarci a individuare anche quelle lavorazioni artigianali che siano distintive e premianti per la nostra identità. Penso alle barche e alle reti realizzate a Montisola, per le quali stenderemo un apposito disciplinare». Il logo con la corona tricuspide garantirà l’origine e l’eccellenza di quanto offerto in vendita o proposto come occasione di svago. Anche gli enti locali, le Pro loco, le associazioni e le fondazioni potranno farne richiesta. La licenza d’uso sarà concessa, dietro versamento di un contributo, ai soggetti che dimostreranno di svolgere attività di produzione o di fornitura di servizi che possiedano caratteristiche tali da differenziarle rispetto ai prodotti o ai servizi correnti. •

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