Il massacro dell’«Iseo» 75 anni dopo

di G.Z.
I sindaci con la corona di fiori per le vittime del terribile eccidio
I sindaci con la corona di fiori per le vittime del terribile eccidio
I sindaci con la corona di fiori per le vittime del terribile eccidio
I sindaci con la corona di fiori per le vittime del terribile eccidio

Gli alunni della media di Montisola cantano «Imagine», di John Lennon: molti degli astanti si uniscono al coro. È il momento più toccante della cerimonia con cui ieri, su iniziativa del Circolo lavoratori di Iseo, si è rievocato, al porto di Siviano, il mitragliamento del battello «Iseo» del 5 novembre ’44. Allora si contarono 43 morti, 2 dispersi e 33 feriti. A 75 anni di distanza sono i ragazzi delle medie di Iseo, Tavernola Bergamasca e Montisola i protagonisti: leggono al microfono poesie e testimonianze di quel tragico fatto, mentre Simona Bettoni suona il violino. Un invito corale a vivere in pace. Un motivo già affrontato nel suo discorso da Fiorello Turla, sindaco di Montisola, al cui fianco c’erano altri primi cittadini del Sebino o i loro delegati: «Quella strage fu il frutto di un tremendo errore - ha detto Turla -. Alla Montecolino faceva base il comando generale tedesco, all’isola di San Paolo e all’albergo Vittoria c’era la X Mas. Chiatte e battelli trasportavano soldati e armi. Quel giorno, una domenica addolcita dal sole, anche la ”Iseo” era mimetizzata coi colori militari». Don Virgilio Fenaroli, chierichetto all’epoca a Tavernola, legge i nomi delle 43 «vittime innocenti». Il vescovo emerito Bruno Foresti, pure lui di Tavernola, allora 21enne, invoca la benedizione «su noi che siamo figli del mondo». Mentre il trombettista Fabio Zanni suona «Il silenzio», Turla e i sindaci di Marone Alessio Rinaldi e di Tavernola Joris Pezzotti prendono il largo e gettano tra le onde una corona di alloro. Alla fine compare il sole. •

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