Il palazzo prende fuoco Tragedia sfiorata a Chiari

Chiari  Le fiamme e il fumo che venerdì notte si alzavano dal palazzo di via Marengo interessato da un incendio
Chiari Le fiamme e il fumo che venerdì notte si alzavano dal palazzo di via Marengo interessato da un incendio
Chiari  Le fiamme e il fumo che venerdì notte si alzavano dal palazzo di via Marengo interessato da un incendio
Chiari Le fiamme e il fumo che venerdì notte si alzavano dal palazzo di via Marengo interessato da un incendio

•• Si è salvato grazie a una telefonata, mentre aveva appena varcato la soglia della camera da letto. Alle 23,30 di venerdì è stato un conoscente a togliere fortunosamente dai guai Anas Davide Mizaui, un giovane odontotecnico residente in via Marengo a Chiari. Insieme a lui, che vive al primo piano del palazzo signorile della famiglia Olmi, si sono salvate altre due famiglie al secondo piano: una coppia di anziani e due coniugi genitori di due bambine. «È stato solo per caso che siamo tutti vivi - afferma Anas -. Tutto è partito dalla canna fumaria della stufa a pellet dell’appartamento in cui vivo in affitto da un paio di anni. Era uscito del fumo in salotto e in un primo momento ho pensato a un banale malfunzionamento. Così ho cambiato l’aria in casa e sono andato a dormire: giusto prima di addormentarmi sono stato buttato giù dal letto da quella telefonata provvidenziale. Mi sono affacciato e ho visto le fiamme alte metri sopra il palazzo». In pochi minuti al 30 di via Marengo sono arrivati i vigili del fuoco di Chiari, Orzinuovi, Palazzolo e Brescia, e il lavoro delle squadre mobilitate è stato estenuante ed è durato per tutta la notte. Grazie a una piattaforma mobile i militi hanno potuto accerchiato il rogo impedendo la propagazione delle fiamme agli edifici confinanti. Ma non è stato semplice: alle 10 di ieri mattina la strada era ancora sbarrata da una deviazione, e al suolo c’erano le macerie di un tetto divorato dalle fiamme e successivamente bonificato dai soccorritori. Stando a una prima ricostruzione sembra che ci sia proprio il malfunzionamento della canna fumaria all’origine di un incidente che rappresenta un precedente e un monito anche per chi pensa che da una stufa a pellet non possano nascere problemi gravi. Le cattive condizioni del condotto di scarico hanno infatti causato il surriscaldamento dell’assito in legno e in pochi minuti un’intera copertura ha preso fuoco. A lanciare l’allarme è stato anche il consigliere comunale Cristian Vezzoli, che vive nella strada a fianco. «Ero uscito a gettare l’immondizia quando ho visto quella colonna di fumo in via Marengo. Ho citofonato alle famiglie residenti e ho notato che non si erano ancora accorte di nulla». Sarebbe bastato qualche minuto in più e il sonno della città avrebbe fatto tutto il resto. Le famiglie necessariamente sgomberate hanno trovato sistemazione da parenti e amici: per le prossime settimane il palazzo non sarà agibile. Serviranno almeno due mesi di lavori per ripristinare la copertura danneggiata dal fuoco. «Tornerò dai miei genitori - ha concluso Mizaui - e posso solo dirmi fortunato: l’unico dispiacere è che dovrò attendere ancora un po’ per adottare un gatto che era già pronto a diventare il mio coinquilino». •.

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