Il Parco dei
Taxodi è diventato
un problema

di Simona Duci
Il parco dei Taxodi a Paratico: la meravigliosa area verde pone complicate sfide a livello gestionale
Il parco dei Taxodi a Paratico: la meravigliosa area verde pone complicate sfide a livello gestionale
Il parco dei Taxodi a Paratico: la meravigliosa area verde pone complicate sfide a livello gestionale
Il parco dei Taxodi a Paratico: la meravigliosa area verde pone complicate sfide a livello gestionale

Da paradiso naturalistico a oasi senza futuro il passo potrebbe essere davvero breve per il parco dei taxodi. I duecento alberi acquatichi fatti arrivare dalla Florida e messi a dimora su 15 mila metri quadrati per esaltare una zona umida culla di biodiversità e impreziosita da una grande garzaia, sembravano il prologo al rilancio in grande stile del polmone verde più suggestivo di Paratico. Invece, la riserva sembra di colpo aver perso il suo appeal. L’avviso esplorativo per la tutela e manutenzione del parco varato dal Comune negli scorsi giorni, è stato accolto con scetticismo dai cittadini, alimentando critiche anche da parte dell’associazione Giovani ambientalisti di Paratico. I DUBBI sono soprattutto legati al fatto che si richieda una partecipazione di associazioni senza fini di lucro, che debbano svolgere l'attività richiesta per i prossimi 5 anni, solo ed esclusivamente «per senso di appartenenza», come specificato nel documento. Non è prevista nessuna contropartita economica per supportare il lavoro che si dovrebbe sobbarcare il vincitore del bando di gestione. Lacunosa, secondo gli ambientalisti anche la parte relativa alle regole di ingaggio.


TRA I LAVORI richiesti figura la pulizia delle aree almeno una volta la settimana, oltre allo smaltimento, sfalcio periodico del prato e della vegetazione infestante, ma anche interventi di natura straordinaria, concimazione, innaffiature, piccole riparazioni, servizio di apertura e chiusura cancelli, controllo del decoro, e pure supportare senza richiedere oneri al Comune, logisticamente e strumentalmente attività e iniziative istituzionali. Insomma dei perfetti operatori comunali ma che si prestino a servizio in maniera totalmente gratuita. «Sarebbe stata scelta opportuna e da appoggiare quella di dare la gestione del parco a chi ne tutelasse a pieno la sua natura. Che ne abbia conoscenza e rispetto, che ne conosca l'importanza, che possa avere voce in capitolo su come metterla a disposizione del cittadino, magari attenendosi a regole già in essere nelle riserve naturali, non usurpandolo - osserva Lorenzo Poli portavoce del Ggap -. Visto e considerato che per svolgere tutto quello che viene richiesto ci saranno dei costi non indifferenti oltre che a tempo ed energie».


IL MOMENTO DELLA verità è vicino: il termine per la partecipazione alla manifestazione di interesse scade oggi. Per ora nessuna richiesta è stata pervenuta all'attenzione del Comune. «La scelta di richiedere aiuto ad un associazione - spiega l'assessore all'Ambiente Francesco Pianegonda che precisa lo spirito della scelta dell’esecutivo - è perché si ritiene che sia l'unico modo per garantire un ottimo mantenimento dell'area. Tra le ipotesi sicuramente in futuro, vi è anche quella di trovare un identità associativa ben strutturata alla quale dare in mano l'intera gestione così da poter avere la certezza che il Taxodi possa essere valorizzato nel tempo come giusto che sia».


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