«Il tempio crematorio? Un azzardo pericoloso»

In un rendering il futuro aspetto del tempio crematorio di San Pancrazio
In un rendering il futuro aspetto del tempio crematorio di San Pancrazio
In un rendering il futuro aspetto del tempio crematorio di San Pancrazio
In un rendering il futuro aspetto del tempio crematorio di San Pancrazio

•• Il tempio crematorio in progetto a San Pancrazio ha acceso una rovente polemica a Palazzolo. L’impianto che dovrebbe sorgere su un’area di 5 mila metri quadrati, come già accaduto con i progetti promossi a Quinzano e Cadignano è finito sotto il fuoco incrociato di critiche. «La questione è molto complessa – spiega Vincenzo Vecchio presidente dell’Associazione Piccoli proprietari case di Bergamo e Brescia –. Il tempio crematorio verrebbe costruito a meno di 2 chilometri da 4 plessi scolastici ed esporrebbe al rischio inquinamento atmosferico anche le aziende agricolte del comprensorio». I «no» all’operazione si stanno moltiplicando anche se l’assessore all’Urbanistica Francesco Marcandelli, rassicura la popolazione: «Non si sta parlando di un inceneritore di rifiuti, ma di un tempio crematorio che avrà un impatto limitato». Le linee di incenerimento previste, sono due, di cui una per lo zinco, con la possibilità di realizzarne una terza. Il bacino di utenza coinvolgerebbe 270 mila abitanti. Le previsioni parlano dell’incenerimento di 13 mila salme all’anno, pari a 250 incenerimenti la settimana, una media di 50 al giorno. Oltre alle decine di migliaia di bare zincate. Vincenzo Vecchio rimarca come ad oggi «non risulta ad oggi sia stato fatto uno studio di impatto ambientale sugli effetti a regime del nuovo forno crematorio e che i potenziali effetti inquinanti dell’attività siano comunque riconosciuti dalla letteratura scientifica». Secondo il presidente dell’Associazione piccoli proprietari «c’è da capire se la volontà di realizzare il progetto, sia alla fine mossa, dai soliti guadagni economici. Al Comune invero, andranno pochi spiccioli, 4,5 euro all’anno per cittadino, il lucro milionario (30 anni di concessione) andrà ad un privato. L’ente locale incasserà solo il 5% del fatturato. Denaro e salute, non si scambiano». Con uno staff ddi tecnici, giuristi di Appc e di altri avvocati che si sono resi disponibili, gratuitamente, il gruppo guidato da Vincenzo Vecchio sta preparando un documento «che si pronostica, possa dimostrare come le procedure seguite siano totalmente illegittime. Lo invieremo nei prossimi giorni alle autorità competenti e avvieremo una serie di iniziative tra cui una raccolta firme, per coinvolgere i cittadini, che dovevano essere informati fin da subito dalla giunta, invece tutto è stato deciso nel silenzio del palazzo».•.

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