Il tunnel della
Valvestino «sboccerà»
in primavera

di Luciano Scarpetta
Il traforo della Valvestino sarà ultimato entro la primavera del 2023 avvicinando l’area al TrentinoMagasa ritiene il traforo una condizione essenziale   per la secessione
Il traforo della Valvestino sarà ultimato entro la primavera del 2023 avvicinando l’area al TrentinoMagasa ritiene il traforo una condizione essenziale per la secessione
Il traforo della Valvestino sarà ultimato entro la primavera del 2023 avvicinando l’area al TrentinoMagasa ritiene il traforo una condizione essenziale   per la secessione
Il traforo della Valvestino sarà ultimato entro la primavera del 2023 avvicinando l’area al TrentinoMagasa ritiene il traforo una condizione essenziale per la secessione

Se ne parla poco rispetto ad altre mega opere provinciali come i depuratori a servizio del Garda, ma in primavera mentre sulla riviera e nei palazzi della politica si discuterà ancora sulla loro localizzazione, sono previste importanti novità sul tunnel in Valvestino. «Ad aprile – annuncia Davide Pace nella duplice veste di presidente della Comunità Montana Parco alto Garda bresciano e sindaco di Valvestino – ci sarà la pubblicazione del bando di appalto integrato di progettazione ed esecuzione lavori per la galleria verso il Trentino». Il tunnel all’estremità nord del Parco collegherà con la Valle del Chiese consentendo di ridurre notevolmente i tempi di accesso ai servizi e nel contempo di costruire una linea di attraversamento in un’area di forte integrità ambientale ma ad elevato rischio di abbandono. Si, perché a dispetto di uno scetticismo diffuso vero un'opera che avrebbe dovuto essere realizzata come minimo mezzo secolo fa per garantire la ripresa economica della Valvestino, i rappresentanti politici delle due Regioni hanno sempre sostenuto che il collegamento eviterà lo spopolamento. Valvestino e Magasa si trovano infatti in una zona fortemente penalizzata per i collegamenti e questo nel corso degli anni è stato certamente uno delle cause dell’abbandono dei paesi. I PRINCIPALI SERVIZI sono situati in prossimità della sponda del lago di Garda, con un tempo medio di percorrenza di 40 minuti circa e non è quindi un caso se nei due Comuni la popolazione residente complessiva si è ridotta nell’ultimo decennio a circa 400 abitanti. «Speriamo sia davvero la volta buona – è lo scaramantico commento del sindaco di Magasa Federico Venturini – sono dieci anni che sono fermi tutti quei soldi». Per un traforo destinato poi a diventare a tutti gli effetti il trait d'union per l’annessione dei due Comuni di Valvestino e di Magasa alla Provincia autonoma di Trento. «Senza il tunnel – sottolinea il sindaco di Magasa Venturini – è chiaro che non si fa nulla». Non a caso il progetto viario è stato presentato dal Comune di Valvestino, in qualità di capofila della forma associata composta da Magasa, Tignale, Capovalle e Gargnano e rientra tra i 21 progetti finanziati per un importo codi 107.969.155,79 euro (annualità 2010-2011) nella programmazione degli impieghi delle risorse del Fondo Comuni Confinanti. L’opera da 32,4 milioni, è sostenuta per 18 milioni e 792 mila euro da fondi Odi, dalla Provincia di Trento per 6 milioni, dalla Regione Lombardia per 4 milioni, dai Comuni di Magasa e Valvestino per un milione e mezzo tramite il Fondo di coesione, e dal Fondo Comuni di confine per 608 mila euro. NELLE SPECIFICHE tecniche il collegamento stradale lungo 4967 metri sarà composto da un tratto in galleria naturale a senso unico alternato largo 4,5 metri con due banchine ai lati di mezzo metro, dotata di impianti di ventilazione, illuminazione e piazzole di sosta, tratto all’aperto. L'imbocco sul lato bresciano è previsto dalla provinciale di Valvestino all'altezza del bivio per la frazione di Armo, mentre quello trentino nel comune di Bondone, in località Baitoni. Una dozzina di minuti il tempo stimato per il transito nella galleria, concepita per garantire il passaggio di 2 mila auto all'ora. Tempo stimato di realizzazione del traforo? Ventiquattro mesi. •

Suggerimenti