L'OMICIDIO

L'ultimo post di Daniela ai figli: «Vivo per voi»

di Giancarlo Chiari
Ritrovata a Malpensa l'automobile del marito tunisino unico sospettato per il delitto della giovane mamma Per gli inquirenti ha agito da solo
Chaanbi Mootaz e Daniela Bani in un'immagine postata su Facebook
Chaanbi Mootaz e Daniela Bani in un'immagine postata su Facebook
Chaanbi Mootaz e Daniela Bani in un'immagine postata su Facebook
Chaanbi Mootaz e Daniela Bani in un'immagine postata su Facebook

Daniela voleva andarsene dall'Italia: «É un Paese senza futuro che nega i diritti a partire da quello di avere un lavoro». Daniela era triste: «Quando fuori le labbra sorridono, realmente dentro si ha voglia di piangere: così è la vita».
Ma Daniela aveva anche una luce che le illuminava l'esistenza: «L'importante è che i miei bimbi abbiano sempre il sorriso sulle labbra tutto il resto non conta: io vivo per loro». Gli ultimi post su Facebook sublimano l'esistenza della giovane mamma uccisa a Palazzolo. I messaggi rigorosamente corredati delle foto dei suoi figli parlano di amore, affetto e delicata speranza. Un lessico di un animo delicato che se possibile rende ancora più atroce il destino riservato alla 30enne straziata da almeno venti coltellate.
Per l'omicidio l'unico sospettato resta il marito Chaanbi Mootaz, 30enne volato a Tunisi poche ore prima che fosse ritrovato il corpo di Daniela Bani nella camera da letto dell'alloggio della coppia in via Malogno. A condurre la famiglia della 30enne alla macabra scoperta del cadavere è stato proprio il nord africano con una telefonata effettuata dall'estero. «Daniela è morta vai a casa nostra ma non portare con te i bambini» avrebbe detto Chaanbi al cognato.
LA FORD FOCUS del 30enne è stata ritrovata nel parcheggio dell'aeroporto di Malpensa ma i carabinieri stanno verificando se effettivamente, dopo aver acquistato il biglietto, Chaanbi si sia imbarcato sul volo delle 17 diretto a Tunisi. Da sospettato a ricercato il passo sarà breve. In queste ore il pm Caty Bressanelli chiederà al gip un ordinanza di custodia cautelare a carico del marito di Daniela Bani. Da quel momento le autorità investigative e giudiziarie italiane potranno compiere tutti i passi necessari per ottenere il fermo del 30enne. Ieri intanto è stata eseguita l'autopsia che potrebbe rafforzare con delle prove oggettive il quadro indiziario a carico del tunisino. Sul fronte degli accertamenti di natura scientifica particolare attenzione si presta alle tracce biologiche sotto le unghie della giovane mamma, ammesso che abbia avuto tempo di abbozzare una difesa di fronte alla furia di fendenti, almeno venti, che la ha raggiunta all'addome, al torace e alla gola. Se eventuali microframmenti di pelle fossero compatibili con il dna del marito, il cerchio potrebbe stringersi ulteriormente. Il quadro investigativo ha già del resto una sua precisa fisionomia: gli inquirenti ritengono di trovarsi di fronte a un omicidio premeditato. Chaanbi avrebbe pianificato il delitto arrivando addirittura ad affidare i figli di quattro e otto anni a degli amici di famiglia per poter agire indisturbato. Da solo, ritengono gli investigatori. L'ora del delitto viene fatta risalire al primissimo pomeriggio ma bisognerà attendere i referti dell'esame autoptico per averne conferma. Il presunto movente, ammesso sia stato Mootaz ad uccidere, è l'aspetto più complesso. La coppia litigava spesso ma Daniela a quanto pare non aveva mai minacciato di separarsi. Forse per paura di vedere sul volto dei suoi bimbi spegnersi quel sorriso che le ha illuminato l'esistenza fino all'ultimo respiro.

Suggerimenti