La Brescia-Edolo torna alla normalità

di Giuseppe Zani
Mezzi e operai al lavoro per abbattere il muro esterno della Feltri dopo il devastante rogo di aprileLa linea tra Sale Marasino e Pisogne era interrotta da 32 giorni:  da stamattina il ritorno alla normalità
Mezzi e operai al lavoro per abbattere il muro esterno della Feltri dopo il devastante rogo di aprileLa linea tra Sale Marasino e Pisogne era interrotta da 32 giorni: da stamattina il ritorno alla normalità
Mezzi e operai al lavoro per abbattere il muro esterno della Feltri dopo il devastante rogo di aprileLa linea tra Sale Marasino e Pisogne era interrotta da 32 giorni:  da stamattina il ritorno alla normalità
Mezzi e operai al lavoro per abbattere il muro esterno della Feltri dopo il devastante rogo di aprileLa linea tra Sale Marasino e Pisogne era interrotta da 32 giorni: da stamattina il ritorno alla normalità

Da questa mattina è tornata alla regolarità la circolazione dei treni sull’intera linea Brescia-Iseo-Edolo: è stato infatti riattivato nella tratta tra Sale Marasino e Pisogne il servizio ferroviario che era sospeso perché l’incendio verificatosi alla Feltri di Marone lo scorso 19 aprile aveva reso pericolante l’alto muro di confine. Nel periodo di interruzione della circolazione ferroviaria, durato ben 32 giorni, il servizio di trasporto di Trenord tra Sale Marasino e Pisogne è stato garantito da bus sostitutivi. INEVITABILI I DISAGI per gli studenti e per i lavoratori che per i loro spostamenti utilizzano la linea ferrata: erano costretti a prendere un treno in transito almeno 20 minuti prima del solito per recuperare il tempo che poi avrebbero perso nel doppio trasbordo. Tant’è che non pochi pendolari erano tornati a usare l’auto privata. Da stamani, finalmente, i convogli di Trenord riprendono a fare la spola lungo tutta la linea ferrata. «È l’inizio del ritorno alla normalità - dice il sindaco di Marone, Alessio Rinaldi - La ditta incaricata dalla Feltri di abbattere il muro di confine divorato dal fuoco mi ha comunicato di aver terminato la demolizione, che si è fermata a due metri da terra, e di aver ripulito delle macerie i binari sottostanti. Anche i tecnici di Ferrovie Nord e Trenord, al termine di uno scrupoloso giro di ricognizione, mi hanno mandato una relazione in cui si legge che anche per i cavi interrati è tutto okay. A quel punto ho firmato l’ordinanza di revoca del divieto di transito dei treni lungo i due binari che corrono davanti alla stazione di Marone». RESTA IN VIGORE quella parte dell’ordinanza che il sindaco di Marone ha emesso lo scorso 20 aprile e che riguarda l’inagibilità dello stabilimento della Feltri e l’obbligo della sua messa in sicurezza dopo il devasante incendio. Su questo versante, nonostante persista il brutto tempo, i lavori procedono a ritmo serrato. Ruspe e pale demolitrici stanno bonificando i quattro capannoni distrutti dalle fiamme: contenevano il reparto giunzioni e il magazzino dei prodotti finiti. Un lavoro che richiede attenzione e precisione perché, come preteso dall’Arpa, i diversi tipi di materiali vanno tenuti separati per poi essere smaltiti nel rispetto delle norme vigenti. Nello stesso tempo si stanno pulendo e sanificando gli ambienti e i macchinari dei due reparti risparmiati dal rogo: la tessitura e il finissaggio. In questi due reparti la produzione, secondo le previsioni dell’azienda, potrebbe riprendere intorno alla metà o al massimo entro la fine del mese di giugno. Una buona notizia per i lavoratori. Quanto al reparto giunzioni e al magazzino dei prodotti finiti, la Feltri ha affittato un capannone a Costa Volpino nel quale saranno trasferiti. Per riportarli entrambi a Marone si realizzeranno i volumi necessari, arretrati però di 10 metri rispetto alla strada ferrata: nel giro di un paio di anni. . • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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