La Casa di riposo
a prova di Covid 19
Il sogno ora è realtà

di Simona Duci
Nella nuova ala della Rsa più confort per gli ospiti, ma anche posti letto per l’isolamento urgente Il padiglione extra della  Casa di riposo che punta a quota   96 ospiti Gli amministratori hanno presentato  il salto di qualità della  struttura socio-assistenziale  «Lucini-Cantù»
Nella nuova ala della Rsa più confort per gli ospiti, ma anche posti letto per l’isolamento urgente Il padiglione extra della Casa di riposo che punta a quota 96 ospiti Gli amministratori hanno presentato il salto di qualità della struttura socio-assistenziale «Lucini-Cantù»
Nella nuova ala della Rsa più confort per gli ospiti, ma anche posti letto per l’isolamento urgente Il padiglione extra della  Casa di riposo che punta a quota   96 ospiti Gli amministratori hanno presentato  il salto di qualità della  struttura socio-assistenziale  «Lucini-Cantù»
Nella nuova ala della Rsa più confort per gli ospiti, ma anche posti letto per l’isolamento urgente Il padiglione extra della Casa di riposo che punta a quota 96 ospiti Gli amministratori hanno presentato il salto di qualità della struttura socio-assistenziale «Lucini-Cantù»

«Venti posti oggi e altri venti a breve termine». Un progetto in due fasi da 1,9 milioni quello che farà compiere un salto di qualità alla Rsa di Rovato. Il primo decisivo passo è stata la costruzione della nuova ala della Lucini-Cantù, spesa coperta con un mutuo. Ma per la seconda fase del progetto alla fondazione servirà l’aiuto della propria comunità, per innalzare la capienza a 96 ospiti. Il nuovo edificio è stato concepito da un team di architetti d’avanguardia: Marco Bonera, Francesca Ravelli e Alessandro Gambaretti, dello Studio Planeo hanno scelto soluzioni tecnologiche e impiantistiche innovative che tengono conto anche della sicurezza in chiave di prevenzione del Covid 19. «Dell’ampliamento si parlava da 30 anni, ma è stato il consiglio di amministrazione guidato da Nicola Bonassi a compiere la magia – ha osservato il sindaco di Rovato Tiziano Belotti inaugurando il nuovo padiglione -. È stato realizzato un sogno nel pieno della pandemia». «Abbiamo lavorato sodo – ha ammesso Bonassi - e grazie all’entusiasmo di tutto il team coinvolto, siamo riusciti a raggiungere l’obiettivo con un anno di anticipo». Un’opera attesa dalla comunità, «vogliamo che i nostri ospiti non si sentano in un ospedale ma piuttosto in un albergo», ha commentato il presidente Bonassi. «Ad oggi - ha spiegato il direttore sanitario Paolo Zaninetta – la struttura poteva ospitare fino a 56 persone anziane non autosufficienti: 50 posti letto accreditati e contrattualizzati con il Servizio sanitario regionale, mentre i restanti per il sollievo. Con il completamento della prima fase dell’intervento, la Rsa potrà ora ospitare 76 persone». Il cuore pulsante della struttura, è la corte centrale. La sua posizione strategica la rende elemento mitigatore e di controllo climatico, (l’edificio si autoalimenta con la luce naturale), nonché luogo di ritrovo e socializzazione, dove tutti vi possano accedere con agilità. L’ORGANIZZAZIONE post Covid non è facile: «Ci sono ancora molti timori - ha spiegato il direttore - su 76 posti, due resteranno per l’immediato isolamento in caso ci fossero casi di coronavirus, nell’attesa del trasporto in ospedale. La nuova struttura permette inoltre di essere completamente autonoma, quindi può essere scollegata, dall’altra per essere dedicata a un reparto specifico. Lo stesso sistema d’aria concede di sezionare alcune aree, e controllare quindi il ricambio d’aria stesso che sappiamo essere fondamentale se si parla di coronavirus. La stessa scelta dei materiali è stata fatta appositamente per avere superfici completamente sanificabili. Mobili durevoli, facili da pulire, senza fughe, le porte sono in laminato, i pavimenti in pvc». •

Suggerimenti