La commozione cresce Ettorino Valsecchi rivive grazie agli organi donati

di G.C.C.
Ettorino Valsecchi
Ettorino Valsecchi
Ettorino Valsecchi
Ettorino Valsecchi

Dopo il dolore per una notizia inattesa, quella della morte di Ettorino Valsecchi, il 68enne ricoverato nell’ospedale di Bergamo dopo il frontale del 29 agosto sulla sp 469 a Capriolo, a Palazzolo è arrivato il turno di una ulteriore dose di commozione. Questa volta causata dalla generosità dell’imprenditore, il quale da vivo aveva spianato la strada a una eventuale donazione dei propri organi che poi è purtroppo avvenuta. NON si sa ancora quanto la salma potrà essere restituita ai parenti per il funerale. Si sono infatti messi di mezzo i tempi dell’espianto è soprattutto le esigenze di indagine: l’incidente era stato causato dall’urto di camion condotto da un 59 enne che aveva letteralmente «spinto» la Seat di Valsecchi sulla corsia opposta di marcia. La vittima, titolare della srl Airone trasmissioni, un’azienda metalmeccanica specializzata nella produzione di alberi scanalati, ingranaggi e pulegge, era noto non solo per la sua attività di industriale ma anche per il suo impegno sociale. Consigliere nel primo mandato di Gianpiero Metelli, non aveva esitato a dimettersi non condividendo le sue scelte di politica locale. Inoltre aveva trasformato il dolore per la perdita della moglie in impegno, creando la fondazione Nadia Valsecchi e sostenendo la ricerca sul cancro al pancreas.

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