«La Franciacorta Concert Hall è un palcoscenico mondiale»

di Cinzia Reboni
Gandini con Placido DomingoIl regista d’opera vicino al direttore d’orchestra Riccardo Muti
Gandini con Placido DomingoIl regista d’opera vicino al direttore d’orchestra Riccardo Muti
Gandini con Placido DomingoIl regista d’opera vicino al direttore d’orchestra Riccardo Muti
Gandini con Placido DomingoIl regista d’opera vicino al direttore d’orchestra Riccardo Muti

Ottavio De Carli ha bollato il progetto della Franciacorta Concert Hall «culturalmente ingiustificato»? Da Tokyo, dove sta allestendo le «Nozze di Figaro» di Mozart, arriva la replica di Marco Gandini, regista d’opera vicentino e membro della commissione artistica di Fch. «Quella in progetto a Erbusco è una grandissima ed esclusiva opera, unica in Italia, che non può che dar lustro al territorio», spiega Gandini, che considera «un’affermazione paradossale quella di De Carli, ancor più se pronunciata da una persona che si distingue nell’esercizio della musica, perché equivarrebbe a dire che le stesse associazioni artistiche, che lui coordina e promuove, sono ugualmente ingiustificate». Il regista ricorda che «il maestro Riccardo Muti ha sottolineato come la mancanza di orchestre e l’insufficienza di studio e fruizione della musica e del teatro siano elementi di preoccupazione rispetto ai quali bisogna assolutamente intervenire, con “teatri che devono essere affidati a giovani con l’aiuto degli enti locali, degli imprenditori, degli sponsor, perché l’Italia ha bisogno di idee e linfa nuova“». Gandini contesta il dossier di Ottavio De Carli punto per punto. Il problema dell’affluenza? «Abbiamo messo a punto un piano triennale di programmazione artistica equilibrato tra concerti sinfonici, opera lirica, balletto classico e contemporaneo, concerti pop e musical, rispetto al quale sono già stati individuati i principali artisti che fanno parte del grande circuito, che hanno già espresso la loro volontà di partecipare a questo grande polo artistico in Franciacorta. Non si tratta di una “routine di concerti” mensili, come sostiene De Carli, ma di una cospicua proposta artistica di convalidato valore». «La Fch - continua Gandini - è rivolta ad una bacino territoriale ampio, non solo comunale ma interregionale e internazionale: ognuna delle tre stagioni configura delle proposte artisticamente valide e produzioni ammiraglie che sono di indubitabile e straordinario richiamo di grande pubblico». RIGUARDO alla commistione» dei generi proposti - lirica, pop, danza, eventi speciali -, che secondo De Carli è evidenza di «una mancanza di progetti concreti», Gandini sostiene che «la grande produzione mondiale, attuale e all’avanguardia, va esattamente in questa direzione, cioè nella proposta di molteplici eventi di natura diversa, affinché ogni genere tragga forza e interesse dalla vicinanza dell’altro nel disegno di attrarre e aumentare progressivamente un pubblico nuovo per ogni categoria di genere anno per anno. Il bacino territoriale lombardo è equiparabile ad una grande città, come Roma, o meglio ancora come Washington, Los Angeles e Tokyo». ANCHE SUL PIANO economico - che De Carli liquida come «superficiale e frettoloso» -, Gandini puntualizza che «sul progetto Fch sono state condotte approfonditissime indagini di mercato e analisi finanziarie da parte di più uffici economici nell’arco di due anni. Proprio perché il finanziamento è a carattere privato, questo ha reso necessario un asset economico preciso e una previsione di spesa senza errori. L’attività della Fch non ha intenzione di competere con altre entità locali. Le altre istituzioni possono trarre soltanto beneficio da un indotto artistico e di pubblico creato da un polo che prevede anche la costituzione di un museo della musica e degli strumenti, e un’Accademia di formazione per i cantanti, musicisti e mestieri del teatro. Anche in termini occupazionali - conclude il regista d’opera vicentino - «è chiara l’offerta rappresentata da centinaia di possibilità di lavoro». •

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