La lezione dimenticata dei «ponti» sul Sebino

La scomparsa di Christo, l’artista che sul lago d’Iseo realizzò l’opera più magnificamente grandiosa che si sia mai vista da queste parti, «The floating piers», avrebbe potuto indurre tutti, soprattutto quelli che su quel lago vivono, a un pensiero. Quei ponti dai riflessi dorati come raggi calati dal cielo, che hanno unito e avvicinato, trasformano le isole in terraferma, reso possibile l’impossibile - camminare sull’acqua- chiamato moltitudini a percorrere insieme quell’immaginario eppure concreto tratto di strada, hanno poi lasciato tutto com’era. Opera sostenibile: raggiunto il risultato artistico e smontati i «ponti», il lago è stato restituito al mondo nella sua integrità. Dà tanto fastidio che proprio sul lago d’Iseo, mentre Christo moriva, ci sia stato in un luogo incantato come il Bùs del Quaì un raid di vandali balordi che non ha lasciato niente com’era, che ha sfregiato, che ha diviso.

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