La seconda vita delle scuole inizia dal passato

di Giancarlo Chiari
La futura sede del «Museo del ricordo» di Adro
La futura sede del «Museo del ricordo» di Adro
La futura sede del «Museo del ricordo» di Adro
La futura sede del «Museo del ricordo» di Adro

La giunta di Adro ha approvato la convenzione con l’associazione «Museo del ricordo» di Adro che le affida in comodato d’uso gratuito 800 metri quadrati del fabbricato della ex mensa e delle ex scuole materne di via Padania, inaugurate nel 2003 e dimesse nel 2006, quando si trasferì nel polo scolastico Miglio.

IL COMPLESSO accoglierà, precisa la delibera, «un museo permanente della memoria con particolare riferimento al XX° secolo, denso di grandi eventi, anche tragici». L’accordo tra Comune e associazione, presieduta da Tullio Gaibotti, 69enne imprenditore di Cologne, prevede che la scuola diventi un museo capace di ospitare una collezione di documenti e cimeli, raccolti in decenni.

La grande superficie coperta dovrà essere ovviamente adattata alle nuove esigenze culturali. Nella delibera approvata la giunta ha precisato che l’associazione eseguirà a proprie spese, entro il 31 dicembre «le eventuali opere per la suddivisione dei locali e degli impianti dal resto della struttura, di adeguamento normativo e di ogni altra opera».

Secondo la delibera l’obiettivo dell’associazione «è promuovere la conoscenza storica del ventesimo secolo senza alcuna finalità propagandistica, celebrativa o apologetica, senza inoltre scadere nel nazionalismo». La giunta ha deliberato che l’intera collezione «non potrà subire significative riduzioni di valore» e alla fine dei 25 anni apparterrà al Comune. Nel documento si spiega che «il valore dell’immobile dato in comodato, è di gran lunga inferiore al valore della collezione e dei lavori occorrenti per rendere fruibile l’immobile al pubblico». Gaibotti, raccontando che aveva avanzato la proposta all’inizio di settembre ha spiegato: «Nella collezione ci sono documenti del periodo storico tra il 1918 e il 1945, di tutte le parti politiche coinvolte negli eventi di quegli anni: ci sono il labaro dei garibaldini della Franciacorta, il timbro del Cnl, documenti dei partigiani, i nominativi degli inquadrati nelle formazioni combattenti e documenti politici. Ci sono 250 divise di tutti gli eserciti, armi e inerti bellici. Chiunque vorrà potrà portare il proprio contributo di documenti e cimeli che saranno conservati con la massima cura e esposti con il nome dei donatori. Per gli adrensi l’ingresso sarà gratuito, per tutti gli altri il biglietto avrà un costo più che popolare, e gli incassi saranno integralmente destinati al museo». A quando l’apertura: «Se tutto va bene - risponde Gaibotti - il museo aprirà tra tre o quattro mesi».

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