«Le Palafitte», dopo Christo c’è il Purgatorio

di Giuseppe Zani
Per le  Palafitte di Sulzano  tramonta l’ipotesi di  una riconversione a sfondo artistico culturale L’artista Christo a Sulzano nei giorni magici di «The Floating Piers»Il sindaco Paola Pezzotti
Per le Palafitte di Sulzano tramonta l’ipotesi di una riconversione a sfondo artistico culturale L’artista Christo a Sulzano nei giorni magici di «The Floating Piers»Il sindaco Paola Pezzotti
Per le  Palafitte di Sulzano  tramonta l’ipotesi di  una riconversione a sfondo artistico culturale L’artista Christo a Sulzano nei giorni magici di «The Floating Piers»Il sindaco Paola Pezzotti
Per le Palafitte di Sulzano tramonta l’ipotesi di una riconversione a sfondo artistico culturale L’artista Christo a Sulzano nei giorni magici di «The Floating Piers»Il sindaco Paola Pezzotti

«Le Palafitte» tornano sul mercato. L’Autorità di bacino ha emesso un bando per cederle al miglior offerente. Affidate al Comune di Sulzano, erano rinate grazie al ponte di Christo. Ma il «miracolo» è durato troppo poco. Dall’inizio del 2018 l’originale edificio è di nuovo chiuso. Per riqualificarlo servono ingenti risorse e, prim’ancora, un’idea progettuale che sia economicamente redditizia. Cosa che non è nelle possibilità della mano pubblica. Vero è che, utilizzando contributi di sponsor e Sovrintendenza, una porzione de «Le Palafitte» era stata ristrutturata nel 2016 per ospitare in due diversi periodi la mostra «Christo and Jeanne-Claude as seen by Wolfgang Volz». Anche nel 2017 la Regione, stanziando 178 mila euro, ma poi in realtà spendendone di meno, aveva reso agibile la struttura consentendovi sia il ritorno di Christo per il lancio commerciale del libro di Wolfgang Volz su «The floating piers», a ottobre, sia l’allestimento di una mostra di progetti di 14 giovani architetti della milanese Domus Academy, a novembre. DAL 2018 «Le Palafitte» sono vuote. E vuote erano state dal 2013 al 2015 a causa di un lungo contenzioso tra la società camuna che le aveva in gestione, e che poi è fallita, e l’Autorità di bacino, cui la Regione ha conferito il demanio lacuale. In precedenza, «Le Palafitte» erano state uno dei ristoranti di pesce più conosciuti e frequentati di tutto il Nord Italia. RIUSCIRÀ a qualche imprenditore il miracolo di rinverdirne i fasti? «Ci sono state varie manifestazioni d’interesse - dice Giuseppe Tobias Faccanoni, presidente dell’Autorità di bacino, che ha sede a Sarnico -. L’obiettivo prioritario dell’affidamento in concessione consiste, oltre che nel recupero dell’immobile e delle sue pertinenze, nel soddisfare sia le esigenze di pubblico uso del demanio, sia altre esigenze quali quelle connesse a finalità turistico-ricettive o commerciali». Nessuna preclusione, insomma. Unico vincolo è il rispetto dello strumento urbanistico vigente. L’amministrazione comunale guidata da Paola Pezzotti aveva ipotizzato, sbrigliando la fantasia, di far diventare «Le Palafitte» un importante polo espositivo e il capolinea di una passerella galleggiante che, sul modello di «The floating piers», raggiungesse il centro storico. «Non è escluso che il Comune partecipi al bando - sostiene la sindaca Pezzotti-. La cosa che mi preme di più, tuttavia, è che quell’immobile sia risanato. Il nostro Pgt prevede che vi siano ricavati spazi culturali e didattici. Sulla riva, inoltre, devono essere garantiti l’attracco di imbarcazioni e la balneazione». •

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