Lo scalo fantasma C’è il Frecciarossa ma manca tutto

di Giancarlo Chiari
Passeggeri alla stazione di Palazzolo: lunga la liste delle carenzeI treni Frecciarossa, costretti a fare tappa a Palazzolo causa lavoriL’ascensore per l’accesso al secondo binario: non è funzionante
Passeggeri alla stazione di Palazzolo: lunga la liste delle carenzeI treni Frecciarossa, costretti a fare tappa a Palazzolo causa lavoriL’ascensore per l’accesso al secondo binario: non è funzionante
Passeggeri alla stazione di Palazzolo: lunga la liste delle carenzeI treni Frecciarossa, costretti a fare tappa a Palazzolo causa lavoriL’ascensore per l’accesso al secondo binario: non è funzionante
Passeggeri alla stazione di Palazzolo: lunga la liste delle carenzeI treni Frecciarossa, costretti a fare tappa a Palazzolo causa lavoriL’ascensore per l’accesso al secondo binario: non è funzionante

Si sentono abbandonati i viaggiatori della stazione di Palazzolo, che da quando è «impresenziata» è abbastanza spettrale e priva di servizi. La pandemia ha cancellato per ora il Treno Blu, il convoglio storico per il lago d’Iseo, che riprenderà il 6 e 27 settembre, quando arriveranno a Palazzolo i due treni storici tra Milano, Palazzolo appunto, Paratico e Sarnico. LA CHIUSURA per la pandemia non ha invece impedito di completare i lavori sul binario per il lago, realizzando un «marciapiedi» in legno. Nello scalo ogni giorno transitano anche i Frecciarossa, provenienti da Bergamo o da Brescia costretti spesso a una sosta forzata per attendere il proprio turno per il passaggio sul vecchio ponte sull’Oglio ancora a binario unico. Ma lo stop pomeridiano nella stazione «impresenziata» di Palazzolo, per consentire il passaggio del Frecciarossa da Brescia, da oltre un anno è un problema per chi sull’altro binario deve prendere i treni regionali, in particolare per disabili e persone con difficoltà motorie. I lavori, durati oltre tre anni, hanno alzato i marciapiedi sui lati dei binari, realizzato due sottopassi e installato gli ascensori. A febbraio 2019 finite tutte queste opere, è stato vietato l’attraversamento dei binari, ma gli ascensori sono rimasti chiusi. Ripartiti i treni della Bergamo Brescia, usati dai pendolari gli ascensori restano chiusi, come la sala d’attesa. DURISSIME le critiche dei viaggiatori, in genere studenti e pendolari: «Questa è una stazione fantasma - spiega una di loro -. Hanno speso un mare di soldi per fare le pensiline nuove, ma non c’è una sala di attesa aperta, e non è sempre estate. Non c’è neppure una toilette aperta, anche se c’è un cartello che la indica». Un automobilista in attesa aggiunge: «Hanno costruito gli ascensori due anni fa e non funzionano neppure adesso: mi domando che senso ha, perché se qualcuno deve andare sull’altro binario deve farsi 54 gradini. Hanno pensato alle bici mettendo una canaletta di fianco ai gradini ma si sono dimenticati delle persone in carrozzella o a ridotta mobilità». NEL BAR, che fa anche da biglietteria, il commento di molti è: «Hanno chiuso a chiave perfino la porta di ingresso e i gabinetti, con il bel risultato che di notte è terra di nessuno: arrivano fanno quel che vogliono, a volte spacciano, ma hanno investito milioni che paghiamo noi che non possiamo usarla». Un’altra cittadina fa notare: «Mio marito prende il treno delle 6,50, ma più di una volta è dovuto tornare a casa e prendere l’auto perché il treno non c’era o era annunciato con un ritardo pesante. Mi domando che senso avesse spendere soldi su questa stazione per riaverla in queste condizioni. I segni dell’abbandono sono evidenti: imposte chiuse, sull’ingresso la scritta indica che va aggirato il fabbricato per accedere ai binari». •

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