Maschere, un doppio successo

di Giancarlo Chiari
Il Carnevale di Erbusco ha aperto un laboratorio di maschere
Il Carnevale di Erbusco ha aperto un laboratorio di maschere
Il Carnevale di Erbusco ha aperto un laboratorio di maschere
Il Carnevale di Erbusco ha aperto un laboratorio di maschere

Nato come momento di aggregazione, il Carnevale di Erbusco si è arricchito quest’anno con il laboratorio delle maschere: è stato promosso dalla pittrice Tina Moretti che, in sinergia con la Pro Loco, ha ideato negli anni scorsi il Chilometro di tela portando la pittura tra i vigneti della cantina Bellavista. «La nuova iniziativa - ha spiegato la pittrice - è nata con l’obiettivo di offrire un’occasione di condivisione realizzando le maschere, come succedeva nell’immediato dopoguerra quando venivano fatte utilizzando quello che si trovava in casa. Abbiamo iniziato sabato con il primo gruppo nel salone Titonio. Tutti quelli che hanno partecipato sono riusciti a concretizzare la propria maschera che, penso, utilizzeranno in occasione della sfilata, oltre che nelle diverse occasioni nel fine settimana. Tutti hanno apprezzato lo stare insieme, conoscersi e valorizzare le proprie idee e abilità manuali». Il lavoro che si è concluso lunedì sera con la foto delle diverse maschere. Ma la novità potrebbe continuare «se - ha sottolineato l’artista - altre persone manifesteranno il loro interesse alla Pro Loco. Questa, comunque, è stata una prima volta di valore». Le maschere sono state realizzate utilizzando pezzi di stoffa non utilizzata in occasione del Chilometro di Tela, sagome bianche di cartone come base, ritagli di seta e perfino piume: i risultati sono stati sorprendenti, anche con una spesa contenuta. Sono state colorate a mano, dopo la preparazione coordinata dalla pittrice che conosce la tecnica. Per tutti, comunque, la soddisfazione di creare un oggetto, nella sua semplicità, unico. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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