Mercato ad alta tensione Gli ambulanti in rivolta

di Alessandro Romele
Momenti di alta tensione durante il mercato settimanale di Iseo La Polizia locale ha identificato tutte le persone che hanno partecipato all’improvvisato  flash mob
Momenti di alta tensione durante il mercato settimanale di Iseo La Polizia locale ha identificato tutte le persone che hanno partecipato all’improvvisato flash mob
Momenti di alta tensione durante il mercato settimanale di Iseo La Polizia locale ha identificato tutte le persone che hanno partecipato all’improvvisato  flash mob
Momenti di alta tensione durante il mercato settimanale di Iseo La Polizia locale ha identificato tutte le persone che hanno partecipato all’improvvisato flash mob

Un altro venerdì ad altissima tensione al mercato rionale di Iseo. Esasperati dalle difficoltà logistiche della nuova ricollocazione dei banchi nel centro storico oltre cento ambulanti hanno deciso di non esporre la merce in segno di protesta. DOPO IL CAOS al debutto del mercato allestito secondo le misure di sicurezza anti-contagio da coronavirus, il sindaco Marco Ghitti, il vice Marco Quetti e l’assessore al Commercio Giovanni Prati incalzati dalle vibranti recriminazioni sfociate anche in insulti da parte degli ambulanti avevano promesso di trovare una soluzione. Che non è arrivata. Ai banchi trasferiti e marginalizzati rispetto al passato, è stata assegnata ieri la stessa posizione di venerdì scorso. E la rabbia degli esercenti è esplosa. «Siamo stanchi – sottolinea uno degli ambulanti che ha deciso di dare forfait –: ci considerano una categoria nulla. Il Comune sta depauperando il patrimonio di un mercato storico, di importanza nazionale». Gli esercenti dopo avere chiuso i furgoni si sono radunati in piazza Garibaldi, scandendo slogan e chiedendo un incontro con il sindaco. La Polizia locale ha identificato i protagonisti della protesta. «Non è stato risolto nulla – conferma Aristide Veneziano, portavoce di Goia, Gruppo Organizzato Ambulanti Indipendenti –. Penso che la credibilità dell’Amministrazione civica sia ormai ai minimi storici. Siamo disponibili ad un dialogo, anzi, siamo favorevoli. Ma le soluzioni devono essere condivise. Siamo i primi – rimarca Veneziano – a volere delle regole chiare. Ma qui si tratta di rispetto: non è possibile liberare la piazza principale del paese e poi, ad esempio, lasciare allargare i plateatici ai locali, facendo prendere il nostro posto ai tavoli dei bar». QUALCHE AMBULANTE è andato anche questa volta sopra le righe: sono volate parole pesanti verso la Giunta, ma la situazione non è degenerata grazie all’intervento della Polizia locale. «Chiediamo – ha auspicato Stefano Boni, vicedirettore della Confesercenti Brescia – una riunione tra le parti. Serve trovare una soluzione: non è concepibile, in una situazione di grande difficoltà economica, costringere gli ambulanti alla protesta, seppur pacifica. Dietro ad ogni banco c'è una famiglia che, in questi mesi, ha sofferto e sta soffrendo». Dal sindaco arriva un amareggiato no-comment: «Il problema sarà affrontato martedì pomeriggio in prefettura con le associazioni di categoria». •

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