Ome al voto tra la continuità e due alternative

di Fausto Scolari
  Simone Peli in campo   Albino Maiolini lo sfidante Il candidato Alberto Vanoglio
Simone Peli in campo Albino Maiolini lo sfidante Il candidato Alberto Vanoglio
  Simone Peli in campo   Albino Maiolini lo sfidante Il candidato Alberto Vanoglio
Simone Peli in campo Albino Maiolini lo sfidante Il candidato Alberto Vanoglio

Sono tre le liste che si sfidano domani a Ome, o per la riconferma, come nel caso della Civica intesa popolare, che si pone in continuità con l’amministrazione uscente. IL CANDIDATO sindaco è Simone Peli: «La nostra lista amministra il paese dal 2009 e si rimette a disposizione con una squadra rinnovata. Obiettivi prioritari sono la continua ricerca del benessere della comunità attraverso la collaborazione e il sostegno alle realtà sociali ed economiche del paese; soluzioni per le questioni ancora aperte, aiutati dall’esperienza di questi anni; il rafforzamento della già presente identità di “paese a misura d’uomo”, che distingue Ome». LA SECONDA LISTA è quella di «Ome concreta», un nome che è un programma: «Il nostro gruppo - spiega il candidato sindaco Albino Maiolini - propone poche parole e molti fatti. Siamo pronti ad attuare una politica responsabile, attenta e trasparente, che informi le minoranze e tutti i cittadini sulle risorse impiegate e sui risultati ottenuti dall’amministrazione comunale. Al mio fianco ho persone che mettono in campo esperienze e professionalità diverse per promuovere il territorio, con attenzione a viabilità, sicurezza, ambiente, giovani, sport e associazioni». La terza lista è quella di «Ome per passione», che candida a sindaco Alberto Vanoglio: «Lavoreremo affinché il paese valorizzi le proprie risorse naturali e culturali, per uno sviluppo turistico ed economico. Il Piano di governo del territorio - annuncia Vanoglio - sarà rivisto tenendo conto delle nuove normative regionali: riduzione del consumo di suolo, riqualificazione delle zone industriali, rigenerazione degli stabili abbandonati. Non dimenticheremo la spesa sociale e sosterremo le attività del paese per evitarne la chiusura. La scarsità di risorse economiche non sarà un limite: sfrutteremo al meglio bandi nazionali, regionali ed europei». •

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