Pericolo seriole e lavatoi L’idea di un bagno facile può costare anche la vita

di G.C.C.
Uno dei tanti lavatoi ormai in disuso lungo il fiume Oglio
Uno dei tanti lavatoi ormai in disuso lungo il fiume Oglio
Uno dei tanti lavatoi ormai in disuso lungo il fiume Oglio
Uno dei tanti lavatoi ormai in disuso lungo il fiume Oglio

La morte nella roggia Fusia a Capriolo della 46enne Sara Picotti, sotto gli occhi dei figli, ripropone il problema della balneazione in acque libere. La 46enne, annegata per una congestione, è stata vittima anche della difficoltà di uscire se la corrente è forte. La normativa europea (2006), recepita nel 2010 dall’Italia, si occupa della salubrità delle acque, non della sicurezza. La norma impone che nell’anno che precede l’estate nelle aree di balneazione, si effettuino prelievi (da ripetere poi nella stagione) che escludano la presenza di ospiti indesiderati. Tocca alle amministrazioni chiedere la certificazione per i tuffi, ma nessuna lo fa perché dichiarando balneabile un’area dovrà poi vigilarla come una spiaggia. Lungo l’Oglio non ci sono aree balneabili né lo sono rogge e canali con i lavatoi del secolo scorso. Nel primo Novecento, con poche abitazioni dotate di acqua, i lavatoi su fiume e seriole servivano per lavare biancheria in acqua corrente nella bella stagione, e per prelevarla in quella fredda. Con lo sviluppo del dopoguerra e l’arrivo dell’acqua nelle case i lavatoi sono andati in disuso: solo la Rosta, è stata trasformata in sede del KCCP (Kayak Canoa Club Palazzolo) con scivolo per le canoe. Nell’acqua bassa per l’approdo delle canoe, il 1° agosto dello scorso anno è deceduto il 28enne George Nkoro, che si è sentito male in acqua ed è stato trascinato dalla corrente. LE DIVERSE amministrazioni hanno chiuso tutti i lavatoi sulla destra del Lungo Oglio di Palazzolo, gli altri sulla sinistra e le seriole sono rimasti. Quando l’acqua supera il metro di altezza la potenza della corrente rende difficile l’uscita dalle pareti ripide in cemento, se non si raggiunge un altro lavatoio. La 46enne capriolese, vittima del forte sbalzo di temperatura tra acqua e esterno, è stata trascinata dalla corrente fino a Palazzolo. Il 26 giugno del 2019 solo il coraggio del 22 enne Davide Agosti ha salvato l’amico Taail dalla Fusia: vedendo che non riemergeva, chiamato il 112, lo raggiunse in acqua sostenendolo contro la parete fino all’arrivo dei soccorsi. «Questi lavatoi - ha osservato il comandante dei Carabinieri di Palazzolo - illudono molti che vedono l’acqua bassa, non pensano né alla temperatura né alla corrente». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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