L'INDAGINE

Adro, minore pestato dalla baby gang in un clima di terrore

di Simona Duci
La denuncia dei genitori porta alla luce episodi di inaudita violenza. Almeno cinque i casi di sopraffazione attribuiti a due giovanissimi
Aggressioni, estorsioni e rapine da parte di giovanissimi contro coetanei: ad Adro episodi gravissimi
Aggressioni, estorsioni e rapine da parte di giovanissimi contro coetanei: ad Adro episodi gravissimi
Aggressioni, estorsioni e rapine da parte di giovanissimi contro coetanei: ad Adro episodi gravissimi
Aggressioni, estorsioni e rapine da parte di giovanissimi contro coetanei: ad Adro episodi gravissimi

Terrorizzavano e aggredivano i ragazzini per strada da tempo, ma per un tacito accordo dettato dalla paura nessuno parlava. Poi un’aggressione a scopo di rapina particolarmente violenta, troppo brutale per essere taciuta e avvenuta alle 5 di pomeriggio in pieno centro ad Adro, ha scoperchiato il vaso e portato alla luce una vicenda inquietante. Episodio impressionante, soprattutto perché non solo la vittima, un 17enne, ma anche gli aggressori sono tutti giovanissimi, uno dei due minorenne e uno 18enne. Erano in due con passamontagna e tirapugni in ferro. Hanno bloccato il ragazzo, lo hanno buttato a terra con la faccia rivolta sull’asfalto e hanno continuato a picchiarlo. Gli hanno «spaccato letteralmente la faccia», come ha dichiarato la vittima: «Mi picchiavano unicamente per un piacere violento. Ho detto loro che i soldi li avevo nel borsello, ma non riuscivo a darglielo perché mi tenevano a terra e mi colpivano. Se mi avessero lasciato andare avrei dato loro ogni centesimo, ma non mi hanno ascoltato. Sono andati avanti a picchiarmi. Cercavano anche di togliermi le mani dal viso, che tenevo strette a difesa, per colpirmi meglio». Venticinque giorni di prognosi, naso fratturato, un taglio sullo zigomo, diverse contusioni per tutto il corpo, ferite sulle gambe, braccia e schiena. Un trauma psicologico difficile da dimenticare soprattutto perché non era la prima volta. «Ma questa è stata quella peggiore addirittura con un’arma: le altre volte erano minacce, pugni in pancia, un occhio nero», ha spiegato il ragazzo. Una vicenda che si trascina da mesi a quanto pare, perché la rapina è solo l’ultima delle azioni dei due, di 16 e 18 anni, che terrorizzano i giovani tra Adro, Villa e Zocco. Almeno cinque i casi conosciuti. Circolano indisturbati facendo estorsioni, al parco, e nei punti di ritrovo del territorio. Un gioco pericoloso, che ha finito per sfociare in una violenza insensata. «Ho un amico che non esce più di casa per paura di incontrarli - ha spiegato la vittima -: ne approfittano quando sei solo. In due contro uno non è facile difendersi». La denuncia da parte della famiglia del 17enne di Adro è stata fatta ai carabinieri della compagnia di Chiari, i primi ad intervenire dopo l’aggressione. Ora la giustizia seguirà il suo corso, come è l’augurio di molti: «Sarebbe potuta finire molto peggio - ha commentato la madre della vittima - queste persone devono essere fermate. Oggi è un tirapugni in ferro, domani potrebbe essere un coltello. Che in un paese tranquillo come Adro possano succedere queste cose senza che nessuno intervenga per intere settimane è inaudito. Spero che ora grazie all’intervento delle forze dell’ordine i nostri ragazzi possano sentirsi più al sicuro». •.

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