Porta del parco, la «scorciatoia» per entrare in un mondo migliore

di Marco Benasseni
Il progetto Porta del parco è stata premiato con il riconoscimento destinato allo sviluppo sostenibile Una suggestiva veduta aerea dell’area del cementificio dismesso riconvertita a Collebeato
Il progetto Porta del parco è stata premiato con il riconoscimento destinato allo sviluppo sostenibile Una suggestiva veduta aerea dell’area del cementificio dismesso riconvertita a Collebeato
Il progetto Porta del parco è stata premiato con il riconoscimento destinato allo sviluppo sostenibile Una suggestiva veduta aerea dell’area del cementificio dismesso riconvertita a Collebeato
Il progetto Porta del parco è stata premiato con il riconoscimento destinato allo sviluppo sostenibile Una suggestiva veduta aerea dell’area del cementificio dismesso riconvertita a Collebeato

Collebeato è un modello nazionale di sviluppo sostenibile in linea con l’Agenda 2030 dell’Onu. Il prestigioso riconoscimento è stato assegnato al Comune grazie al progetto «Porta del parco» premiato dal concorso «Cresco Award città sostenibili», promosso da Fondazione Sodalitas con il supporto dell’Ue e del ministero dell’Ambiente. Le benemerenze sono state assegnate durante una cerimonia on-line in occasione dell’assemblea annuale dell’Anci che ha sostenuto l’iniziativa. La riconversione in chiave socio-sportiva dell’ex cementificio si è guadagnata il premio. Gli esperti hanno apprezzato l’innovativo masterplan di un’opera pluriennale. NEL 2002 IL COMUNE di Collebeato acquistò i 55.000 metri quadri dell’ex Cembre e 155.000 metri di superficie collinare in cui era incastonata una profonda cava. L’investimento di 1,8 milioni di euro fu coperto con la vendita di un immobile comunale. Tra il 2007 e il 2009 scattarono la bonifica e la demolizione di tutti gli edifici industriali. Nel dicembre 2009 venne approvato il progetto preliminare per la realizzazione del centro civico-sportivo. Era previsto l’allestimento di due aree: quella pubblica con campo da calcio e spazi per eventi e quella privata con ristorante, campi da tennis e piscina scoperta. Di fronte ai problemi del gestore privato del polo sportivo, il Comune ha preso la decisione di affidare il lotto del parco alla Casa famiglia Boninsegna che si prende cura di persone con disabilità intellettiva e al servizio diurno «In&Aut» Officina Autismo rivolto a giovani con disturbi comunicativi. Un tassello sociale che ha impreziosito il progetto. «RENDERE i territori sostenibili e resilienti, per offrire una migliore qualità della vita alle persone che li abitano è un obiettivo chiave - afferma Enrico Falck, presidente di Fondazione Sodalitas parlando del caso di Collebeato -. In Italia, il rapporto tra imprese, territori e comunità locali è profondo e ha una lunga tradizione, che tuttavia è spesso sottovalutata e su cui è quindi necessario investire molto di più». È a partire da questo presupposto che Fondazione Sodalitas e Anci hanno avviato nel 2016 una partnership con l’obiettivo di far emergere l’impegno delle municipalità nel far crescere i territori dal punto di vista economico, sociale e ambientale. «Il quadro che emerge dalla recente storia di Cresco Award è nel suo insieme incoraggiante, pur nella consapevolezza delle difficoltà e differenze riscontrabili nei tanti territori del nostro Paese. Si tratta in ogni caso -ha concluso Falck- di una solida base da cui partire per rafforzare resilienza e sostenibilità dei contesti urbani grazie alle partnership tra imprese ed enti locali come avvenuto appunto a Collebeato». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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