Iseo non ci sta. La comunità si ribella all’immagine di paese imprigionato in un latente sottobosco xenofobo e neonazista emersa dalle interviste ai giovani di Iseo mandate in onda trasmissione televisiva Piazza Pulita. Molti ragazzi hanno confessato di subire il fascino di figure di dittatori a partire dal Duce. Il giorno dopo è arrivata una presa di distanza forte, chiara, netta, ma soprattutto ufficiale: il primo cittadino di Iseo, Marco Ghitti, sostenuto da tutto il Consiglio comunale ha ribadito un «no» all’intolleranza, all’ideologia xenofoba e fascista, filtrate dalle interviste proposte da La7. Il servizio partiva dal raid contro un bar di Rezzato in occasione del Giorno della memoria. I vandali avevano spaccato le vetrate, distrutto l’interno e imbrattato il locale con svastiche. Il servizio ha poi messo a fuoco la Piazza Garibaldi di Iseo, in cui la giornalista – in orario serale - ha intervistato alcuni ragazzi, che si stavano riparando dal freddo sotto il porticato. «GLI STRANIERI sono come insetti – aveva esordito uno di loro, alla domanda della reporter – in classe ne siamo pieni». «Quello che si sente dire in giro – aveva spiegato un amico – non è bello: compiono gli stupri, e noi italiani non andremmo nei loro Paesi a fare queste cose». Il discorso poi è slittato sugli appartamenti di proprietà comunale, che secondo il gruppo, verrebbero assegnati solamente ad extracomunitari: «Ci sono anche gli italiani che stanno in miseria, ma non hanno la priorità: a queste persone, che stanno fuori dal supermercato tutto il giorno, lo stato versa 40 euro al giorno, e guadagnano più di un operaio». In un’escalation di luoghi comuni e di cliché, si è arrivati poi al discorso legato al fascismo ed al nazismo: «Mussolini – ha sottolineato un giovanissimo – ha fatto anche cose giuste: ha dato le pensioni, ha bonificato le paludi, ha fatto molte cose». E con le leggi razziali come la si mette? «Beh – ha chiuso lo stesso ragazzo – Mussolini ha sbagliato a sottoscrivere il Patto d’Acciaio». «Siamo in Italia, non in Libia, quindi occorre chiudere i porti: sono davvero troppi – il discorso si è chiuso – se i migranti muoiono in mare, non mi fa né caldo, né freddo». Frasi shock, fuori dal tempo, pensieri certamente frutto di ricerche molto superficiali e certamente poco approfondite. Attraverso un documento, il Comune ha preso le distanze dalle « dichiarazioni allucinanti rilasciate in Piazza Garibaldi da alcuni giovani che gli autori del programma, il direttore di testata e il giornalista firmatario del servizio hanno reso irriconoscibili. Ci auguriamo che tali irresponsabili non siano residenti a Iseo, un modello nelle politiche di tolleranza e accoglienza». •