«Riaprite la sala parto» Seimila firme raccolte per le nascite in ospedale

di AL.ROM.
Il sit-in di ieri a Iseo per la riapertura del Punto nascite in ospedale
Il sit-in di ieri a Iseo per la riapertura del Punto nascite in ospedale
Il sit-in di ieri a Iseo per la riapertura del Punto nascite in ospedale
Il sit-in di ieri a Iseo per la riapertura del Punto nascite in ospedale

Seimila firme: a tanto ammontano quelle raccolte, su tutto il territorio, dal Comitato che da mesi si batte per evitare la chiusura del «Punto nascite», ovvero della sala parto, dell'Ospedale di Iseo, la cui attività è stata interrotta dallo scorso febbraio a causa dell'emergenza Covid e che è rimasta chiusa perché, secondo le autorità sanitarie, non raggiunge più la quota minima di 500 nascite all’anno fissata dai Decreti. IL COMITATO ha organizzato un sit in di protesta pacifica nei giardini esterni alla struttura, per ribadire il poprio «no» e chiedere un intervento robusto della politica locale. «Prima di tutto – ha esordito Orsolina Ciocchi, portavoce del Comitato – voglio ringraziare tutti quelli che con noi stanno combattendo questa battaglia. Non sarà facile, ma ci crediamo. Tutto il territorio deve crederci con noi. Ora la palla passa alla politica: è una partita che da ora si gioca su livelli di governo più alti». «COME PROGETTO ISEO – ha invece spiegato Domenico Brevi, dell'opposizione consiliare in comune a Iseo – chiediamo che la nostra maggioranza interceda presso la regione Lombardia. In Veneto, su 32 ospedali, almeno 25 hanno ottenuto la deroga, e rimarranno aperti pur non potendo garantire 500 parti annui. Si prenda esempio e si proceda su questa strada». E la politica si muove: l'amministrazione coordinata dal primo cittadino Marco Ghitti – che da tempo ha detto di essere a fianco senza riserve all'iniziativa della raccolta firme - dopo avere chiesto ed ottenuto la solidarietà e l'appoggio ai sindaci del territorio, provvederà a breve ad inoltrare a Regione e Ministero una mozione per un ripensamento del Decreto Lorenzin, che fissa a 500 il numero minimo delle nascite in un presidio ospedaliero. «CREDIAMO – ha sottolineato Andrea Rivoltella, consigliere comunale di per la maggioranza di Iseo Sicura – nelle potenzialità di questo presidio, ed ovviamente nella sua importanza strategica. Proprio per questo a breve presenteremo il documento che chiede la revisione del decreto ministeriale, se non addirittura la sua cancellazione». «Abbiamo avuto una grande risposta dai sindaci sebini – ha confermato Rivoltella – e questo ci fa ben sperare. L'unità di intenti potrà essere decisiva». Intanto, vista l'impossibilità di partorire a Iseo, le mamme devono scegliere tra Chiari e Brescia, per non dovere salire in Valcamonica_ «Spero che il reparto venga riaperto – ha dichiarato la futura mamma iseana Francesca Colosio – in quanto questo è un punto di riferimento per tutti i paesi limitrofi e non solo. Un peccato che sia stato chiuso: partorirò la mia bimba alla Poliambulanza di Brescia, ma avrei preferito restare vicina a casa mia».

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