Se l’economia circolare si ispira al «circolino»

A Iseo parlano di «economia circolare» e lì per lì uno può restare spiazzato (boh?), annuire come se avesse capito ma deve cercare su Wikipedia il significato di questa locuzione, così arcana e così contemporanea: «Sistema economico pensato per potersi rigenerare da solo», eccetera eccetera, «che funzioni come un organismo: le sostanze nutrienti sono elaborate e poi reimmesse nel ciclo biologico e tecnico». Rimettere in circolo le risorse, non consumarle. Concetto modernissimo, che le associazioni di Iseo applicano così: laboratori in cui si insegna un mestiere, anche a persone a rischio di esclusione sociale, come riparare biciclette, ricamare, lavorare il legno. Mestieri scomparsi, poi riscoperti come hobby da «circolino», da Acli o da Arci, poi di nuovo dimenticati. Ma non definitivamente: riemergono oggi come espressioni della più moderna tra le maniere di stare al mondo. Al circolino ci vedevano lungo.

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