Sorrisi e preghiere col vescovo per un inchino a San Giorgio

di Mario Leombruno
La messa solenne celebrata con il Vescovo Pierantonio TremoladaIl taglio delle torte con monsignor Claudio Paganini e il Vescovo
La messa solenne celebrata con il Vescovo Pierantonio TremoladaIl taglio delle torte con monsignor Claudio Paganini e il Vescovo
La messa solenne celebrata con il Vescovo Pierantonio TremoladaIl taglio delle torte con monsignor Claudio Paganini e il Vescovo
La messa solenne celebrata con il Vescovo Pierantonio TremoladaIl taglio delle torte con monsignor Claudio Paganini e il Vescovo

«In questo giorno importante per la storia della vostra parrocchia voglio augurarvi di fare di una così bella chiesa il luogo dell’incontro con Dio. Chiedo al Signore che questo avvenga per ciascuno di voi ogni giorno di più». CON QUESTE PAROLE il vescovo di Brescia Pierantonio Tremolada ha concluso l’omelia centrata sul significato di Chiesa, edificio e comunità di credenti, martedì scorso a Cellatica. La parrocchia voleva celebrare con una funzione religiosa i 350 anni di consacrazione della chiesa dedicata a San Giorgio, un’occasione che meritava la presenza del Vescovo. Si era lavorato a lungo a Cellatica per impostare i festeggiamenti dell’evento, ma il covid-19 ha praticamente azzerato quasi tutte le iniziative ipotizzate. Cancellati, pertanto, i percorsi spirituali e culturali, e anche i lavori di sistemazione strutturale della chiesa. Solo la celebrazione della Santa Messa è rimasta confermata, una funzione solenne presieduta dal Vescovo e concelebrata dal parroco mons. Claudio Paganini e da tanti sacerdoti nativi di Cellatica o che negli anni hanno prestato il loro servizio alla parrocchia. Invitati anche tutti i membri delle congregazioni religiose maschili e femminili nativi di Cellatica. Nei saluti finali il sindaco Marco Marini ha invitato il Vescovo a venire spesso a Cellatica perché «È il paese più bello del mondo in quanto il Creatore non ha lesinato l’impegno per renderlo tale donandogli anche un confortevole abbraccio di colline. Ma bello soprattutto perché bella è la gente che lo abita, laboriosa e solidale, convinta che nel cammino di crescita nessuno debba essere lasciato per strada». Da ultimo, monsignor Claudio Paganini ha presentato al Vescovo i doni della comunità: una riproduzione in scala della pala d’altare e i frutti della terra di Cellatica. Scherzando bonariamente con il Vescovo Tremolada, Paganini ha affermato: «La prendiamo per la gola. Le segnaloche oltre all’olio c’è un salame meraviglioso. Se lei, Eccellenza, porta il salame a papa Francesco, di sicuro la fa cardinale: ora c’è un posto vacante…». E dopo la battuta tra ampi sorrisi l’applauso della comunità al suo Vescovo. •

Suggerimenti