Storie contadine in riva al lago La Madona dei Pom fa il pieno

di S.DUC.
La Sagra della Madona dei Pom ha ricostruito il mondo contadinoIn scena la rievocazione di un mondo scomparso
La Sagra della Madona dei Pom ha ricostruito il mondo contadinoIn scena la rievocazione di un mondo scomparso
La Sagra della Madona dei Pom ha ricostruito il mondo contadinoIn scena la rievocazione di un mondo scomparso
La Sagra della Madona dei Pom ha ricostruito il mondo contadinoIn scena la rievocazione di un mondo scomparso

Per tutti è semplicemente l’Immacolata; a Paratico, invece, la ricorrenza mariana dell’8 dicembre celebra una denominazione particolare della Vergine, che richiama la stagionalità, e probabilmente questo è in buona parte vero, ma soprattutto una consuetudine. A Paratico la Madonna ufficiale diventa la «Madona dei Pom», delle mele, celebrando una leggenda, o forse una tradizione, che prevedeva che in questo momento dell’anno i ragazzi andassero in cerca della «morosa» offrendo alle ragazze una mela rossa come pegno d’amore e come segnale di inizio del fidanzamento. VISTE le radici tradizionali, la sagra omonima andata in scena in questo fine settimana rievoca i mestieri e le consuetudini contadine. Si è svolta come sempre lungo la via San Pietro all’insegna di addobbi, dolci e, naturalmente, tantissime mele. Mele anche candite, con un contorno di campanacci e musica folk che hanno contribuito al nuovo successo della manifestazione. Il comitato organizzatore ha imbandito una due giorni che ha regalato assaggi e divertimento a tutti, dagli adulti ai bambini. Senza dimenticare di sottolineare la propria forte connotazione religiosa, la sagra ha dato spazio oltre alle messe, ad artisti, magia, scorci di vita contadina, ha ospitato la visita di Santa Lucia, proposto vecchi organetti, ballerini in costume e sbandieratori. Ricordando la sfilata di bancarelle e il buon cibo, nulla è stato lasciato al caso, e tutto è stato premiato dall’arrivo di oltre diecimila visitatori, in parte pellegrini e in parte curiosi profani, venuti anche da fuori provincia per un raccoglimento religioso, per assaggiare qualche leccornia e farsi trascinare da un’atmosfera d’altri tempi. Come sempre la riuscita si deve all’impegno dei tanti volontari, alla collaborazione del Comune e della parrocchia di Santa Maria Assunta, e il clou è arrivato ieri pomeriggio, quando sono stati venduti più di 600 chili di mele. Una grande soddisfazione per i sette coordinatori, Bruna, Daniela, Laura, Claudia, Grazia, Silvia e Fabrizio: «Un successo per il quale dobbiamo ringraziare tante persone; una manifestazione che cresce ogni anno perché sentita profondamente dalla comunità». •

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