Strattonate e insulti delle maestre sui bambini Chiuse le indagini sul nido

di PA.CI.
Una delle immagini riprese dalle telecamere montate dalla Mobile
Una delle immagini riprese dalle telecamere montate dalla Mobile
Una delle immagini riprese dalle telecamere montate dalla Mobile
Una delle immagini riprese dalle telecamere montate dalla Mobile

«Sei uno schifoso», «Sto parlando con te, capra», «sei un cagacazzo», «Guai se piangi, te lo do io il motivo per farlo», «Ti strangolo». Sono solo alcune delle frasi che avrebbero urlato ai bambini che dovevano seguire le tre educatrici dell’asilo nido «La Spiagge delle Tartarughe» di Rodengo Saiano raggiunte lo scorso giugno dalla misura dell’obbligo di firma al termine di una indagine della Mobile di Brescia per una presunta vicenda di maltrattamenti. Nelle scorse ore la procura di Brescia ha chiuso le indagini e l’avviso è stato notificato alle tre maestre e alle famiglie dei bambini coinvolti. Trenta le parti offese, i bimbi, che per la procura avrebbero subito «reiterate vessazioni fisiche e morali» dalle tre maestre che «abitualmente maltrattavano bambini loro affidati». Per la procura di Brescia le tre maestre, due 29enne e una 25enne (una è milanese, ma residente nel Bresciano, le altre due abitano una in Val Camonica e l’altra in Franciacorta), dal settembre del 2017 al 12 giugno del 2019 avrebbero : «Strattonato e spintonato i bambini in maniera brusca e violenta e alzato sovente la voce utilizzando toni aggressivi e un linguaggio inappropriato e ingiurioso talvolta minaccioso». Le tre maestre hanno 20 giorni per chiedere di essere sentite dal pm titolare dell’inchiesta o depositare memorie difensive. A FARE PARTIRE l’indagine della squadra Mobile della questura di Brescia era stata la denuncia dei genitori di un bimbo che avevano notato cambiamenti nell’umore del piccolo. A rendere ancora più credibile il racconto era stata anche la testimonianza di una ex dipendente dell’asilo che aveva parlato degli atteggiamenti sopra le righe delle tre colleghe. La Mobile, dopo avere ottenuto l’autorizzazione dal tribunale di Brescia, aveva quindi installato su richiesta della procura alcune cimici e telecamere nascoste all’interno dell’asilo di Rodengo Saiano. Ore di girato durante le quali si vedevano le maestre rimproverare i piccoli arrivando a strattonarli o a cercare di tenerli buoni con azioni talvolta parecchio brusche. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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