Sui cantieri al laghetto del Sala i sindaci ora fanno «quadrato»

di G.C.C.
Il laghetto del Sala all’altezza della cascina diroccata ad Adro
Il laghetto del Sala all’altezza della cascina diroccata ad Adro
Il laghetto del Sala all’altezza della cascina diroccata ad Adro
Il laghetto del Sala all’altezza della cascina diroccata ad Adro

La rotatoria che eliminerà l’incrocio tra via Lovera, provinciale XI e via Fenice nella campagna di Torbiato, frazione di Adro, rischia di soffocare il laghetto del Sala, lo specchio d’acqua di origine glaciale. L’allarme è stato lanciato nei giorni scorsi da Legambiente che si prepara ad una mobilitazione per bloccare i lavori peraltro già iniziati. La ditta che si è aggiudicata i lavori è partita proprio da via Lovera, mettendo in sicurezza la cascina diroccata. Isolato il fabbricato è stata ripulita l’area verso il lago, che si trova a una quota inferiore di una ventina di metri. Sono stati necessari alcuni giorni per sgombrare rifiuti abbandonati e nascosti dalla vegetazione, oltre che per rimuovere sterpaglie e rovi che con il fabbricato coprivano la vista del laghetto, circondato da un canneto. Completata la pulizia, l’area è stata cintata, depositando terra e materiali nel triangolo tra Sp XI e via Lovera, sul confine tra Erbusco e Adro. L’investimento complessivo per la rotatoria, 1,5 milioni di euro, finanziato con 1,26 milioni da Ca’ del Bosco, dalla Provincia per 120 mila euro e dai Comuni di Erbusco e Adro, ciascuno per un ammontare di 60 mila euro. Si procederà eliminando un incrocio con curve cieche che si immette sulla provinciale, restituendo alla vista il panorama del laghetto. «Le valutazioni di Legambiente non mi trovano d’accordo - osserva Paolo Rosa, sindaco di Adro -. Insieme al sindaco di Erbusco Ilario Cavalleri riteniamo il progetto un’opportunità di valorizzazione del territorio della Franciacorta». Già alcuni anni fa lo specchio d’acqua glaciale del Sala era stato oggetto di un progetto edilizio che prevedeva la completa cementificazione delle sue sponde, ma la mobilitazione di Legambiente bloccò l’operazione proprio per il valore ambientale e paesaggistico del sito. •

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