Sulla curva della morte polemica per la sicurezza dopo l’ennesima tragedia

di S.DU.
La scena dell’incidente mortale di domenica mattina a Rodengo
La scena dell’incidente mortale di domenica mattina a Rodengo
La scena dell’incidente mortale di domenica mattina a Rodengo
La scena dell’incidente mortale di domenica mattina a Rodengo

Una ventina di persone ferite in tutto, tra queste anche diversi bambini, e tanti incidenti anche mortali. Lo si legge nella triste cronistoria del tratto stradale fra Rodengo e Ome: domenica la pericolosa Provinciale, in particolare quella curva maledetta dove si è verificata la gran parte degli incidenti, è stata teatro dell’ennesima tragedia. Che oltre al lutto, ha riaperto la discussione. Vittima dello schianto, un’uscita di strada nell’auto che si è cappottata tra la vegetazione alle prime luci dell’alba, è stato un 51enne di Ome, Dario Bonfadelli. Si è così riaperta la polemica su una delle strade ritenute più pericolose del Bresciano, molto utilizzata dai cittadini di Ome e dei paesi limitrofi. «MANCA IL GUARDRAIL, è bassa l’illuminazione, ci vorrebbe una rotonda per evitare quel susseguirsi di curve»: queste sono state soprattutto le problematiche emerse, portate all’attenzione dal sindaco di Ome, Alberto Vanoglio, che tornerà nei prossimi giorni a sottoporre la questione alla Provincia, che ha competenza sulla strada. A Brescia del resto conoscono la pericolosità di quel tratto: «A seguito di un altro incidente mortale, avvenuto in passato – ha spiegato Antonio Bazzani, consigliere delegato alle strade per la Provincia - si era provveduto a mettere dei delineatori di curva in punti strategici. Facciamo presente, però, che non ci risulta ad oggi che siano state fatte richieste puntuali, né da Rodengo né da Ome, sul tratto interessato. Siamo profondamente addolorati dell’accaduto e valuteremo eventuali ed ulteriori interventi migliorativi». IL PROBLEMA però al momento è ancora lì: l’effettivo pericolo del tratto è innegabile, lo dicono i dati, il numero dei feriti e purtroppo anche dei morti che hanno creato attorno a quella strada Provinciale un’aura sinistra. Ma non c’è la bacchetta magica. «Purtroppo la Provincia – ha sottolineato ancora il consigliere Antonio Bazzani - è in una situazione complessa a seguito della mezza riforma del 2014. Le risorse per gli interventi non sono assolutamente sufficienti a gestire la viabilità che, ricordo, è rimasta la stessa del periodo precedente alla legge 56/2014 che ha drasticamente tagliato le risorse e dimezzato il personale, ma che ha lasciato inalterati i chilometri di strade, il numero delle gallerie e dei ponti di competenza dell’ente».

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