Tempio dello shopping, la partita non è chiusa

di Simona Duci
Il destino del comparto di via Mazzini rimane un rebus urbanistico
Il destino del comparto di via Mazzini rimane un rebus urbanistico
Il destino del comparto di via Mazzini rimane un rebus urbanistico
Il destino del comparto di via Mazzini rimane un rebus urbanistico

Da un lato gli ambientalisti che chiedono venga rispettata l’ordinanza di demolizione, dall’altro la nuova Amministrazione comunale alla ricerca di soluzioni meno drastiche, in mezzo le eventuali nuove azioni legali della proprietà. Il destino del comparto di via Mazzini a Paratico resta un rebus. La società One Italy avrebbe voluto realizzare sul sito un immobile commerciale «super deluxe», ma l’operazione è stata affossata dalla giustizia amministrativa che ha accolto i ricorsi di Legambiente. Tutto finito? Neppure per idea. Non è infatti ancora detta l’ultima parola su una vertenza urbanistica iniziata nel 2016. NEI GIORNI SCORSI la Giunta guidata dal neosindaco Giambattista Ministrini nel- l’avviare la procedura per l’adozione di nuova variante al Piano di governo del territorio a ripercorso le tappe del comparto di via Mazzini. L'assessore all'Urbanistica Francesco Pianegonda ha assicurato che non ci saranno colpi di mano. «Faremo una scheda ad hoc relativa all’area per meglio precisare quello che intendevamo fare fin dal principio. Ci atterremo alle linee imposte dalla sentenza del Consiglio di stato». L'ordinanza di demolizione dell'immobile è scattata il 27 novembre, ma la One Italy ha impugnato il provvedimento. Dario Balotta del circolo Legambiente Sebino annuncia la massima vigilanza sull’evoluzione della situazione. «L'ordine di demolizione è stato chiaramente espresso, che poi ci sia un tentativo di evitarlo ce lo aspettavamo. Nel caso venisse esplicitato noi ci faremo trovare pronti - afferma Balotta -. Eludere l’ordinanza di demolizione creerebbe un pericoloso precedente per un’area delicata come quella del Sebino. Al contrario abbattere la porzione del centro commerciale già costruita sarebbe un segnale forte sotto il profilo della tutela del territori». L’AMMINISTRAZIONE civica mantiene per ora un profilo prudente. «Non vogliamo che succeda quello che è già accaduto in passato - afferma Pianegonda -: il piano delle regole non era stato scritto con precisione. La difficoltà ora è quella di non lasciare ombra di dubbio, teniamo presente che sono state due le valutazioni, una da parte del Tar che ci ha dato ragione, l altra del Consiglio di Stato che invece ha trovato il piano forviante. Ci sarà attenzione ad ogni dettaglio nella norma come ci è stato chiesto di redigere». Per ora la destinazione d'uso della discussa area è ancora da definire. Di certo un primo passo è stato fatto nonostante l'ombra di un futuro incerto faccia pensare, se davvero passati i 90 giorni si procederà alla demolizione delle strutture ponendo una pietra tombale sul progetto del centro commerciale. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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