Terremoto Caimi Il sindaco lascia senza spiegazioni

di Mario Leombruno
Luigi Caimi: dimissionarioUn’immagine simbolo della breve esperienza di Caimi sindaco: le mascherine cucite nel suo ufficio vengono calate e distribuite ai cittadini
Luigi Caimi: dimissionarioUn’immagine simbolo della breve esperienza di Caimi sindaco: le mascherine cucite nel suo ufficio vengono calate e distribuite ai cittadini
Luigi Caimi: dimissionarioUn’immagine simbolo della breve esperienza di Caimi sindaco: le mascherine cucite nel suo ufficio vengono calate e distribuite ai cittadini
Luigi Caimi: dimissionarioUn’immagine simbolo della breve esperienza di Caimi sindaco: le mascherine cucite nel suo ufficio vengono calate e distribuite ai cittadini

Luigi Caimi getta la spugna. Il sindaco di Rodengo Saiano ieri mattina ha rassegnato le dimissioni dalla carica (già protocollate e comunicate alla Prefettura), e sul paese torna l’ombra del commissariamento già vissuto dopo le dimissioni del precedente sindaco, Giuseppe Andreoli. Ora Caimi avrà 30 giorni per ritirare le dimissioni. Diversamente, arriverà un commissario a reggere il Comune fino alle prossime elezioni. Al momento non è possibile sapere dal sindaco (ieri non raggiungibile al telefono) le ragioni della sua scelta, comunicate al vicesindaco Alexander Nisi con un messaggio su Whatsapp. Classe 1948, professore emerito nell’Università degli Studi di Brescia e già preside della Facoltà di medicina e chirurgia, uomo dal curriculum vitae professionale estremamente ricco, si era fatto apprezzare per l’impegno e la sensibilità con cui aveva gestito i mesi della pandemia. Per come si è speso, per come ha gestito anche la questione delle mascherine, arrivando a trasformare il suo ufficio di sindaco in una sorta di laboratorio di sartoria, Caimi ha riscosso dai suoi concittadini ammirazione e consensi, al contempo vivendo lui stesso un’esperienza di grande significato umano nella quale ha scoperto il senso della sua avventura politica, ambito nel quale aveva sempre ammesso di mancare di esperienza. Per Rosa Vitale, capogruppo della lista civica «Progetto Comune», la scelta del sindaco non è stata una sorpresa: «Negli ultimi giorni si era capito che qualcosa non andava. La sua è stata una scelta di rottura anche con la progettualità della Giunta, segnala la debolezza della squadra nel suo insieme e in una certa misura l’incompetenza politica, cosa che lui non ha mai nascosto. E se lui per primo riconosce che questa incompetenza è una debolezza, la decisione è coerente». DAL CANTO SUO, Francesco Andreoli, capogruppo della lista civica «Moderati per Rodengo Saiano», afferma: «Avevamo segnalato questo comportamento della Giunta, non disponibile a un serio confronto con l’opposizione e che nei rapporti con alcune realtà associative del paese aveva adottato modalità a dir poco discutibili. Forse questa decisione del sindaco evidenzia che lui stesso non era così convinto di quanto la giunta stesse portando avanti». •

Suggerimenti