Turismo Amarcord C’era una volta la Portofino sebina

di Simona Duci
La Ca’ Bianca oggi: un rudere di vegetazione infestante e vetri rottiLa Ca’ Bianca in una cartolina dei suoi tempi di massimo splendore: erano gli ormai lontani anni ’70Gli hotel di Paratico dagli anni ’70 furono sede di congressi politici e meeting d’affari altissimo livelloIl Golf Hotel oggi: chiuso da dieci anni ora potrebbe risorgereGli interni del Golf quando era in voga: all’avanguardia del design
La Ca’ Bianca oggi: un rudere di vegetazione infestante e vetri rottiLa Ca’ Bianca in una cartolina dei suoi tempi di massimo splendore: erano gli ormai lontani anni ’70Gli hotel di Paratico dagli anni ’70 furono sede di congressi politici e meeting d’affari altissimo livelloIl Golf Hotel oggi: chiuso da dieci anni ora potrebbe risorgereGli interni del Golf quando era in voga: all’avanguardia del design
La Ca’ Bianca oggi: un rudere di vegetazione infestante e vetri rottiLa Ca’ Bianca in una cartolina dei suoi tempi di massimo splendore: erano gli ormai lontani anni ’70Gli hotel di Paratico dagli anni ’70 furono sede di congressi politici e meeting d’affari altissimo livelloIl Golf Hotel oggi: chiuso da dieci anni ora potrebbe risorgereGli interni del Golf quando era in voga: all’avanguardia del design
La Ca’ Bianca oggi: un rudere di vegetazione infestante e vetri rottiLa Ca’ Bianca in una cartolina dei suoi tempi di massimo splendore: erano gli ormai lontani anni ’70Gli hotel di Paratico dagli anni ’70 furono sede di congressi politici e meeting d’affari altissimo livelloIl Golf Hotel oggi: chiuso da dieci anni ora potrebbe risorgereGli interni del Golf quando era in voga: all’avanguardia del design

Tra gli anni '70 e '90 il Golf Hotel e la Cà Bianca hanno ospitato famiglie altolocate e l'elitè di mezza Italia. Un tempo alberghi e locali di prim'ordine, oggi «ecomostri», ruderi che cadono in pezzi. Tra quelle pareti si è scritta la storia di una Paratico ormai dimenticata, quella di un turismo di livello e ricercato. IL GOLF HOTEL è il «gigante ferito» di questa storia, per le sue metrature ragguardevoli. Quello che è rimasto si intravede dalla strada, inglobato dalle sterpaglie e in completo disfacimento, tra vetri rotti, macerie, immondizia, le grate sfondate, perdite d'acqua e fili elettrici penzolanti dai balconi. Fa coppia fissa con l'ancor più prestigioso albergo ristorante «La Ca' bianca», che da quella collinetta da cui ha dominato per decenni le sponde del lago, è ormai solo un triste cumulo di ricordi. La Ca' Bianca, servita dalla Sp 12, è stata un attività alberghiera rinomata, ai massimi splendori negli anni '70 quando era tappa per importanti figure della politica, dello sport e dell'imprenditoria. «In origine c’era un’osteria, la Cà Rossa - spiega lo storico Bruno Imitatori Poli -. Al suo posto sorse la Cà Bianca, un'idea geniale di Giacomo Ferrari, ora proprietario della Cantina Bredasole, costruita nel lontano 1966, dopo aver demolito l'antica Osteria della Cà Rossa». Dagli anni '70 per un decennio la struttura rimase nelle mani dei Ferrari, poi negli '80 la proprietà passò agli Zanotti. Era il fiore all'occhiello del turismo lacustre. Tra quei tavoli si è fatta la storia, ritrovo fisso della Democrazia Cristiana che vi svolgeva congressi in cui si discuteva del futuro della nazione, tra giganti della politica dei tempi: Giulio Andreotti, Mino Martinazzoli e Giovanni Prandini. Ma anche matrimoni di famiglie bene, battesimi, e serate di galà dei grandi imprenditori della zona, come i Riva delle leggendarie barche, o i Carminati dell'industria della gomma. «ALL'INTERNO ormai non c'è più niente - ha spiegato il sindaco Giambattista Ministrini - negli anni vagabondi e delinquenti di passaggio l'hanno saccheggiata di quel poco che ancora conteneva. Tutto ciò che aveva del rame è stato smantellato e rubato, come i sanitari e le porte». Chi l'ha acquistata come vero affare, vorrebbe darla in gestione per almeno 9 anni, ma purtroppo non si trova nessuno che voglia metterci mano. Una possibilità potrebbe essere una riconversione almeno del 30% dei volumi in residenziale. Ma la sua destinazione per il Comune deve restare totalmente alberghiera. Sono 15 mila metri quadri, che racchiudono ancora molta bellezza, con quelle basi e le grandi colonne in marmo Guatemala e grigio vicentino, ma che tristezza. IL FRANCIACORTA Golf Hotel era una struttura a 3 stelle, meno dotata della Ca'Bianca ma la preferita dal mondo del business, dove le convention erano all'ordine del giorno. Situata nella zona turistica di Paratico a pochi metri da Sarnico. Aperta nel 1988 e rimodellata nel 2000, offriva 40 camere, un salone di parrucchiere, persino la sauna. Negli anni è stata passata da una mano all'altra, tra rovesci e progetti sfumati. Rimane lo scheletro di un albergo, chiuso ormai da 10 anni. Nelle ultime settimane si è aperto uno spiraglio: la società che ha ritirato da pochi mesi l'ex locale la Ghiacciaia di via Fiume, ha deciso di investire sulla struttura in rovina e riqualificarla totalmente. Un investimento ambizioso, di cui si vedrà il primo progetto ufficiale per la fine dell'anno: conterrà una palestra attrezzata, con uno spazio adibito alla colazione, la vecchia piscina verrà trasformata in ulteriore spazio per ampliare alcune delle camere. In tutto saranno una trentina le stanze super lusso, con formula ricettiva alla B&b sull'idea svedese. Anche tutto l'esterno verrà rimesso a nuovo. Per la primavera i lavori dovrebbero essere già a buon punto. Una bella spinta per il turismo del lago, con una struttura ricettiva che per la stagione estiva in arrivo, riaprirà i battenti completamente rinnovata e al passo con i tempi. •

Suggerimenti