Un accordo per affrontare in Africa la lotta ai tumori

di M.MA.
Il momento della firma dell’accordo tra Holladay e Corsi Romanelli
Il momento della firma dell’accordo tra Holladay e Corsi Romanelli
Il momento della firma dell’accordo tra Holladay e Corsi Romanelli
Il momento della firma dell’accordo tra Holladay e Corsi Romanelli

È stata ribattezzata la «Firma di Chiari» ed è un precedente unico nel mondo della sanità italiana e internazionale. Parliamo della mediazione di successo attuata della Fondazione Pellegrini Forlivesi per un progetto avveniristico finalizzato ad arginare la mortalità per tumore in diversi paesi africani. AUGUSTO Pellegrini, presidente della fondazione, ha «benedetto» la stretta di mano tra Blair Holladay, luminare sul fronte delle malattie oncologiche e presidente dell’American Society for Clinical Pathology, e il professor Massimiliano Corsi Romanelli, presidente della Società Italiana di Patologia e Medicina Traslazionale. «Una firma tra due realtà all’avanguardia sul fronte della ricerca medica – ha spiegato Pellegrini –. Ci inorgoglisce essere stati catalizzatori di un accordo di collaborazione che consentirà di far crescere gli interventi in 11 paesi africani e 21 in tutto il mondo». Partners for Cancer Diagnosis and Treatment in Africa è il nome del progetto varato da Holladay che come spiega Pellegrini: «Vive del suo lavoro e vuole aiutare dove non esistono le primarie tecniche di diagnosi del tumore».

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