Una vita nuova per i «buchi neri» del territorio

di Giancarlo Chiari
L’ex cotonificio Ferrari, diventato «discarica» di rifiuti abusiviLa sistemazione delle Case operaie è uno degli obbiettivi più difficiliDa risolvere la questione dei complessi residenziali «incompiuti»
L’ex cotonificio Ferrari, diventato «discarica» di rifiuti abusiviLa sistemazione delle Case operaie è uno degli obbiettivi più difficiliDa risolvere la questione dei complessi residenziali «incompiuti»
L’ex cotonificio Ferrari, diventato «discarica» di rifiuti abusiviLa sistemazione delle Case operaie è uno degli obbiettivi più difficiliDa risolvere la questione dei complessi residenziali «incompiuti»
L’ex cotonificio Ferrari, diventato «discarica» di rifiuti abusiviLa sistemazione delle Case operaie è uno degli obbiettivi più difficiliDa risolvere la questione dei complessi residenziali «incompiuti»

Svolta importante in Consiglio comunale per Palazzolo. La giunta accanto al contratto per l’acquisto dell’area per la Rsa, ha portato in approvazione il recupero dei «buchi neri» provocati dai vecchi piani urbanistici, lasciando aree degradate per oltre 1,5 milioni di metri quadrati. «SIAMO IMPEGNATI - ha spiegato l’assessore Francesco Marcandelli - ad utilizzare ogni strumento legislativo per la riqualificazione urbana e territoriale. L’obbiettivo è individuare gli ambiti di rigenerazione per incentivare gli interventi con azioni per semplificare e accelerare procedimenti amministrativi, ridurre i costi, offrire supporto tecnico amministrativo. Abbiamo consultato i cittadini con un invito specifico per raccogliere segnalazioni e indicazioni». Sono aree a rischio ex Italcementi, e ex cotonificio Ferrari (sotto sequestro per smaltimenti abusivi di rifiuti), i 36 appartamenti mai finiti dell’ex mulino Betti. Le regole della Soprintendenza hanno fermato la riqualificazione degli appartamenti delle Case Operaie, inoltre incombe il futuro della cava Bosco. Il fallimento Vam ha lasciato al posto della ex Marzoli un enorme scavo, e, a due passi dalla chiesa del Sacro Cuore resta la Casinghini, azienda storica attiva bloccata dall’abitato attorno e tra l’ex Italcementi e il quartiere San Giuseppe resta il capannone della Montini (ex Pagani boss) usato come deposito. Citandone alcuni Marcandelli ha spiegato: «Abbiamo inserito per rigenerazione urbana tutti i nuclei antichi e centri storici e per la rigenerazione territoriale l’Ateg06 o ex Cava Bosco». Ma come indurre le proprietà a riqualificarle? «Tra le agevolazioni - ha risposto - si prevede la possibilità, tramite convenzione, dell’uso temporaneo, la riduzione del 50% degli oneri per i contributi di costruzione e la possibilità di fruire di incentivi che la Regione vorrà mettere a disposizione». •

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