Vacarezzo, gli incivili sono tornati a colpire: altro scempio vista lago

di A.ROM.
La stratificazione dei rifiuti rivela un malcostume «consolidato»Oggetti e rifiuti di ogni tipo: sullo sfondo si intravede il lago
La stratificazione dei rifiuti rivela un malcostume «consolidato»Oggetti e rifiuti di ogni tipo: sullo sfondo si intravede il lago
La stratificazione dei rifiuti rivela un malcostume «consolidato»Oggetti e rifiuti di ogni tipo: sullo sfondo si intravede il lago
La stratificazione dei rifiuti rivela un malcostume «consolidato»Oggetti e rifiuti di ogni tipo: sullo sfondo si intravede il lago

Ci risiamo. Dopo l’intervento effettuato dal Gruppo di Protezione Civile di Marone, la località Vacarezzo è tornata nel mirino dei soliti ignoti. Alcuni mesi fa, i volontari, coordinati dalla capo distaccamento Alice Bontempi, avevano ripulito dalla montagna di rifiuti il versante di fianco alla strada che costeggia la riva del lago di collegamento tra Pisogne e Marone. In quell’occasione erano stati recuperati decine di sacchi pieni di immondizia, elettrodomestici, cocci, vetri, vasi di plastica, buste di plastica con i resti di quanto era stato utilizzato per il pic-nic. UNA MATTINATA di intenso lavoro che, alla luce dei nuovi «abbandoni», è risultata vana. Di fianco alla ex provinciale, a sbalzo sul Lago d’Iseo e a picco sulle sottostanti ferrovia e ciclopedonale, gli incivili di turno hanno lasciato spazzatura a più non posso, con un inevitabile danno, come se fosse necessario, ancora una volta per l’ambiente. Il fatto poi che l’inverno abbia spogliato i rami degli alberi dalle foglie, rende il tutto più visibile: nel bel panorama trova la sua massima espressione la nuova discarica con vista lago. «Per citare il professor Antonio Pinna - ha sottolineato la capogruppo della Protezione civile di Marone, Alice Bontempi - La cosa che tollero di meno al mondo, anche meno dell'ignoranza, è la maleducazione. Perché se avere il cervello piccolo è una disgrazia, essere maleducati è una scelta». Maleducazione, quindi: ma soprattutto noncuranza e assoluto disprezzo nei confronti dell’ambiente. «Purtroppo - ha continuato la capogruppo - non si puo’ fare molto, per arginare queste situazioni che oltre a suscitare reazioni di condanna recano seri danni anche al territorio: sarebbero molto utili le fototrappole, ma ancora di più lo sarebbero le multe salate per chi viene pizzicato a compiere gesti del genere». Una doppia soluzione che, in prospettiva, potrebbe servire per evitare che lo scempio da poco scoperto si possa ripetere. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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