Vendette ed estorsioni, due condanne

di M.P.
Dall’indagine dei carabinieri la soluzione di una intricatissima vicenda
Dall’indagine dei carabinieri la soluzione di una intricatissima vicenda
Dall’indagine dei carabinieri la soluzione di una intricatissima vicenda
Dall’indagine dei carabinieri la soluzione di una intricatissima vicenda

Condanne a otto e a sei anni, per estorsione. Con un’assoluzione dall’accusa di rapina per l’imputato al quale è stata inflitta la pena più bassa. LA VICENDA è particolarmente complessa e all’origine c’è la decisione di un marito di vendicarsi dopo d’essere stato estromesso dalla società dell’ex moglie, a Erbusco. Ieri però il processo verteva su fasi successive rispetto alla «vendetta», per cui ci sono già stati patteggiamenti e condanne in abbreviato. UNA VENDETTA certamente pesante sulla base di quanto ricostruito nelle aule di giustizia. L’ex marito pensò bene d’inscenare una rapina all’ex moglie assoldando degli albanesi. In tre, alcuni anni fa entrano nella villa della donna con un’arma che si rivelerà giocattolo, ma questo è un particolare che la vittima non poteva conoscere. Per la vittima furono attimi terribili. La rapina avvenne a tutti gli effetti, non si trattò di una recita. I tre albanesi fuggirono con migliaia di euro, orologi di valore e la Mercedes di proprietà della vittima. Delle indagini si occuparono i carabinieri e a conclusione dell’accusa è che a dietro il colpo c’era l’ex marito della donna rapinata. I carabinieri svilupparono la pista della vendetta che si rivelò azzeccata dal momento che l’ex marito patteggiò due anni. Ma la vicenda non è terminata in questo modo. Una volta messo a segno il colpo, gli albanesi hanno pensato però di fare cassa anche con chi aveva deciso di vendicarsi. E per fare cassa, quindi per procedere a un’estorsione, potevano contare su un video in cui l’ex marito avrebbe fornito istruzioni per la rapina. Per non consegnarlo alla moglie, gli venne detto, in un bar di Rovato, che avrebbe dovuto consegnare 70 mila euro. E a una consegna, di 1.150 euro si arriva. A finire nei guai sono quindi gli albanesi, ma non solo. Anche quello che per l’ex coniuge è stato considerato il mediatore tra lui e gli albanesi, quello che per l’accusa avrebbe contattato i tre rapinatori. Ieri per il «mediatore» e per l’albanese che non aveva scelto il rito abbreviato, è stato il giorno della sentenza. E il «mediatore» è stato condannato a otto anni di carcere per estorsione, mentre, per lo stesso reato l’albanese è stato condannato a sei anni per estorsione e assolto dall’accusa di rapina. Ora bisognerà attendere le motivazioni della sentenza. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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