Violentò la nipote disabile «Ha sfruttato la malattia»

di PA.CI.
La vittima aveva 17 anni
La vittima aveva 17 anni
La vittima aveva 17 anni
La vittima aveva 17 anni

Per i giudici della Corte d’appello che hanno confermato la condanna a cinque anni per violenza sessuale ai danni della nipote con problemi psichici inflittagli in primo grado di primo grado:«Con blandizie e attenzioni ha sfruttato il deficit intellettivo della vittima a fini di concupiscenza sessuale». L’uomo, un 76enne del Sebino, tra il dicembre del 2013 e il maggio dell’anno successivo, avrebbe costretto la nipote che allora aveva diciassette anni a consumare con lui rapporti sessuali. «L’uomo - scrivono i giudici di secondo grado nelle 21 pagine di motivazioni - per grado di parentela e abituale frequentazione, non può non essersi reso conto di quarto la giovane, in ragione del suo deficit intellettivo fosse facilmente suggestionabile e tendesse ad assecondare il suo interlocutore. Si riscontra un consapevole abuso delle condizioni di inferiorità psichica della minore, consistente nel doloso sfruttamento della menomazione della vittima le cui condizioni sono state strumentalizzate per accedere alla sfera intima e sessuale della vittima». Per i giudici inoltre: «Le regalie (alcune ricariche telefoniche) e le attenzioni rivolte dall’uomo alla giovane sono state il modo per accattivarsi le simpatie e la riconoscenza della giovane, così da agevolare il superamento di possibili resistenze». L’uomo ha sempre negato le accuse sostenendo di essere vittima delle bugie della ragazza. Una tesi che non ha convinto i giudici. «A denunciare un’altra persona rispetto al reale molestatore la ragazza non avrebbe ottenuto alcun vantaggio», chiosano i giudici. •

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